giovedì 17 aprile 2008

Ricevimento generale

Una volta per quadrimestre la nostra scuola offre ai genitori impossibilitati a partecipare ai colloqui mattutini l'opportunità di essere ricevuti dagli insegnanti nel pomeriggio, dalle 16.00 alle 18.30 (non troppo oltre perchè il personale non docente deve chiudere la scuola)

Questi pomeriggi massacranti si ripetono ormai da anni, nonostante la formula non funzioni appieno.

Ciò succede perchè, per comodità, (e posso capire i genitori perchè è esattamente ciò che faccio io per i miei figli) si preferisce venire di pomeriggio, con tutti gli insegnanti presenti, piuttosto che peregrinare per una settimana tra scuola e casa.

Non essendoci però nessun vaglio da parte dell'insegnante, a differenza di quanto succede in altre scuole, il tapino scopre la mattina stessa del ricevimento di dover incontrare tra le 45 e le 50 persone, in due ore e mezza.

Persone che si irriteranno per le code estenuanti e si sentiranno in diritto di ricevere ogni informazione possibile.

I conteggi sono rapidi: spettano ad ogni genitore ben tre minuti e una manciata di secondi.

Giusto il tempo di entrare, presentarsi, sedersi, veder sfogliare e compilare il registro (ogni nostra azione deve essere documentata), sentire due o tre numeri (che probabilmente conosce già), salutare, uscire.

Così il momento del colloquio che è di fondamentale importanza viene ridotto ad un teatrino delle parti, l'insegnante si sente Caronte che traghetta le anime più o meno dolenti per un breve tratto di Acheronte.

Scontenti i genitori, distrutto l'insegnante che a sera non ricorda più nemmeno quale sia il suo nome e perchè si trovi lì, magari confortato anche da commenti del tipo "Guardi, non se la prenda, ma lei non capisce nulla di mio figlio, non capisce nulla della sua materia, non capisce nulla dell'insegnamento."

Hanno ragione: in quel momento l'unica cosa che capisco è che vorrei essere a casa.

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