sabato 19 aprile 2008

Fondali culinari


Partenza da casa con programma di battaglia.

Irruzione dal Dirigente per salvare quanto più possibile.

Successo parziale, ma pur sempre successo a fronte di una sconfitta su tutta la linea.

Quindi lezioni all'insegna della dolcezza (sicuramente non colta dagli studenti).

Oggi nella classe quinta il programma prevedeva la spiegazione della struttura dei fondali oceanici, il meccanismo della loro espansione, il collegamento tra deriva dei continenti di Wegener e teoria della tettonica delle placche.

I ragazzi reduci da tre ore di insegnante di matematica e fisica praticamente distrutti in una classe già decimata dagli open day.

Comprensibile che alle 12.20 cominciassero a perdere il filo del discorso e non riuscissero a focalizzare l'andamento serpeggiante di una dorsale.

Ricorrere alla spina dorsale disarticolata li portava solo a pensieri macabri.

Guizzo di fantasia: pensiamo ad un bel salame di cioccolato, tagliamolo a fette e con una leggera spinta di dita spostiamo dalla linea orizzontale un poco sempre più a destra ciascuna delle fette.

Disposto su un piatto di portata si presenta sicuramente meglio che un cilindro compatto.

Se poi ne guarniamo la parte centrale con della panna montata prima del dislocamento, ecco ricreata anche la rift valley eruttante lava, fiocchi di panna allontanati dalle eruzioni lineari della dorsale.

Dorsale che come un sufflée appena tolto dal forno collassa nella parte centrale non più sostenuta dal calore sottostante, si incide a lasciar fuoriuscire la panna montata.

L'ora non era forse la più adatta per usare questi esempi con studenti che a colazione, quando va bene, introducono il 5% del fabbisogno calorico giornaliero, però si sono svegliati.

Spero che abbiano anche capito qualcosa.

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