mercoledì 23 aprile 2008

Iris




Un poco in anticipo cominciano a fiorire gli iris nel mio giardino: adesso i gialli, tra pochi giorni arriveranno anche quelli viola.



Sono fiori che simboleggiano messaggi positivi, di buon augurio.



Basti pensare traggono il loro nome da Iris o Iride, la divina messaggera, figlia di Taumante e di Elettra, personificazione dell'arcobaleno che unisce il Cielo alla Terra.

Era una fanciulla dai piedi veloci come il vento e con ali dipinte di tutti e sette i colori dell'arcobaleno; portava gli ordini celesti, in particolare quelli di Zeus e di Hera, agli altri dèi o agli uomini.



E l'iride dell'arcobaleno è anche ricordato da Dio nella Bibbia:

"Vi do un segno dell'alleanza che ho stabilito fra me e voi e tutti gli esseri viventi che sono con voi e per tutte le loro generazioniin futuro: ho messo il mio arco tra le nubi..

Sarà il segno dell'impegno che ho preso verso il mondo.

"Quando io accumulerò nubi sopra la terra, apparirà l'arcobaleno e io mi ricorderò della promessa fatta per voi e per tutti i viventi, a qualunque specie appartengano: le acque non scateneranno più il diluvio e non distruggerò mai più ogni vivente.

Vedrò apparire l'arcobaleno nelle nubi e non dimenticherò il patto stabilito per sempre tra me e tutti gli esseri viventi nel mondo, di ogni specie". Dio disse a Noè:"È questo, dunque, il segno del patto che io ho stabilito tra me e ogni vivente nel mondo".



Troviamo l'iris anche in Oriente.

Gauthama Siddharta, detto il Buddha, una volta diventato l'Illuminato, alle porte del Nirvana, si voltò indietro vedendo l' umanità sofferente e appesantita dal ciclo della rinascita e della morte e dall' ignoranza.

Mosso a compassione promise che non sarebbe entrato nel Nirvana fino a quando anche l'ultimo degli esseri umani non sarebbe stato libero.

E gli iris sono Buddha che torna a salvare gli uomini.



Per venire a tempi più recenti si racconta che Luigi VII era uscito vittorioso da una battaglia che si era svolta in un campo acquitrinoso pieno di fiori gialli (iris pseudacorus) .

La notte dopo il combattimento aveva avuto in sogno l’ispirazione di fare di quel fiore il suo emblema.

Quando l’iris comparve sullo stemma del re, i francesi lo chiamarono Fleur-de-Louis, alludendo al re., pronunciando velocemente, il nome si contrae e diventa fleur-de-Iys, cioè fiore di giglio.

Ma l'emblema è quello di un iris.



Quando però vedo gli iris gialli invece li associo a qualcosa di nefasto.



Ho cercato nella memoria una motivazione, una causa e come una sorta di fotogramma ho ricordato il protagonista de l'Incompreso di Montgomery Florence che cade e in seguito alla caduta muore.

Non ho il libro in casa per ricontrollare se per caso fossero presenti degli iris gialli ed è facile che le letture di quarant'anni fa si confondano nella mente stressata.



Pensare di chiedere agli alunni che dovrebbero ricordare meglio le letture infantili è l'idea più stramba che mi possa venire, perchè i libri dell'ottocento chissà chi li legge più.



Eppure lo ricordo come un bel libro, molto "lacrimevole" ma bello.



Chissà che alla ricerca dei miei iris gialli non lo rilegga di nuovo


E' fiorito anche il glicine: ne preferisco il colore e il profumo.


Ne preferisco la leggenda: nato dalle lacrime di una fanciulla sconsolata

Nessun commento: