giovedì 24 aprile 2008

Emo ergo sum


Dispensa quasi vuota e figli in rivolta di fronte a sportelli spalancati sul nulla.
Primo pomeriggio "libero" della settimana: tappa obbligata il supermercato più vicino.

Colori vivaci, cartelli, decorazioni, musica..tutto studiato perchè il visitatore si perda nel nuovo paese dei balocchi e trascinato, un po' ebbro, acquisti, e acquisti, e acquisti.

Carrelli sempre più grandi così cha appaiano sempre mezzo vuoti, con tanto spazio ci sta sempre dell'altro.

Scaffali riempiti ad arte: irraggiungibili se non ad equilibristi i prodotti da "snobbare", comodi, davanti agli occhi quelli che si vogliono vendere.

Tragitti studiati nei dettagli: passando da destra a sinistra quale sarà il prodotto più facile da afferrare dal consumatore, quello che vedrà per primo?

Gli alimentari dopo, quando l'inutilità è già nel carrello.

Promozioni di ogni genere ottenute dalle ditte produttrici con forme velate di ricatto: "o il prodotto va in promozione o la tua ditta con noi ha chiuso".

Il cliente sarà così contento del risparmio e acquisterà di più.

E per i più distratti anche i promoter gentili ad offrire omaggi in cambio di merce che probabilmente non si sarebbe comperata.

Persone contente e serene, soddisfatte d'aver esercitato il loro potere d'acquisto.

Così due ore a trascinare un carrello dalle rotelle "sghembe" (mai me ne capiti uno ben funzionante), cercando di evitare le sirene, con la piccola al seguito che si porterebbe a casa il supermercato intero, con la tentazione di abbandonare tutto a metà corsia.

Proprio un pomeriggio riposante.

Nessun commento: