sabato 30 giugno 2012

Orali

A ritmo serrato
Cinque alunni ogni mattina
Il caldo afoso di un'aula al secondo piano
Tentativi di corrente d'aria tra finestre aperte, dalle quali implacabile entra il sole, e un ventilatore messo per garantire la sopravvivenza di studenti e insegnanti
Bottigliette d'acqua che arrivano piene di condensa e che nel giro di un'ora hanno raggiunto l'equilibrio termico con l'aria circostante
Porta che si chiude
Presentazione del Candidato
Porta che si apre
A volte solo, a volte con alcuni compagni, a volte la mamma, il papà, la zia..
Macchie di sudore che si allargano a dismisura dallle ascelle all'intera schiena
Esce il Candidato
La porta si richiude
Discussione
Presentazione del successivo
All'approssimarsi del mezzodì i volti dei Commissari sono ormai disfatti e ancora mancano almeno due ore e mezza di lavoro
La volontà di attenzione è aggredita dal sonno, dal caldo, a volte anche dalla noia che assale al quindicesimo riferimento a Nietzsche  o a Freud
Ogni anno penso che il vero malato fosse lui, ogni anno lo dimentico completamente, ogni anno sono da capo

Entra minuta, vestita di nero, i capelli raccolti
Appoggia il contenitore a terra. E' quasi più grande di lei
Presenta il lavoro di ricerca su Wagner, risponde ai quesiti che le vengono posti
Solo le mani tremano un poco, lo sguardo dolce ma sicuro
L'esame è finito
Si alza, chiede il permesso, apre il contenitore e ne estrae il piccolo violino
Il coperchio è tappezzato di fotografie, gli archetti in ordine
Si toglie l'orologio, prova le note, un respiro profondo e comicia
Prima un suono più grave, poi via via le note salgono
Scompare il caldo, scompare l'aula
Cambio di inclinazione dell'archetto, dita che si muovono rapide da una corda all'altra
E ti sembra di salire assieme alle note
Ma perchè ho pensato altre volte non mi piacesse il violino?




martedì 26 giugno 2012

Terza prova

Mi irrita sentirla chiamare "il quizzone"
La nostra scuola da sempre propone la tipologia A
Da sempre nelle simulazioni o nelle prove d'esame vere e proprie propongo temi che ai quiz non assomigliano per nulla
Da sempre il parto della traccia è lungo e laborioso
Così anche quest'anno

Nel dubbio che la formulazione sia troppo oscura sottopongo l'idea al mio consulente
Da Trieste mi risponde "Mi rifiuto di collaborare alla stesura di una traccia sovversiva, a sostegno del tuo chiodo fisso"
"Sovversiva????"
Mi rivolgo allora a mio marito
"Ma perchè devi sempre fare l'esagerata? Metti la faccenda in positivo anzichè sottolineare le criticità" 

Comincia allora il lavoro di revisione del tutto
Manca l'introduzione
Trovo un documento dell'Unione Scienziati per il Disarmo ma non è sufficientemente moderato

Devo anche pensare alla proposta B
Non verrà estratta e quindi la terrò buona per un'altra occasione

La prova viene somministrata
Il quesito lascia tranquilli gli studenti
Correggo e mi rendo conto che probabilmente durante l'anno avevo fornito sufficienti elementi per poter svolgere adeguatamente, o quasi, il compito proposto.
Bene




Quesito A
“Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura
T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,…”
Uomo del mio tempo di Salvatore Quasimodo

Il candidato illustri, con esempi tratti dal programma svolto quest'anno sia in ambito astronomico sia in ambito geologico, come risultati scientifici o tecnologici nati in ambiente o per interessi militari  si siano rivelati preziosi per la comprensione di fenomeni naturali o per le applicazioni civili



mercoledì 20 giugno 2012

Prova di italiano

Primo turno di assistenza
Nella stanza dei bottoni si aspetta il comunicato del Ministro
Arriva sul video la seconda parte del codice
Troppo lenti per copiare tutta la sfilza
Ricerca spasmodica di un'emittente meno frettolosa
Il plico arriva, con tempismo
Fa dimenticare il lunedì di insediamento 

Leggo le tracce
Penso quale dei temi proposti avrei svolto
Mi illudo che i miei studenti siano pronti a commentare "Le responsabilità della scienza e della tecnologia" dopo tutte le tiritere somministrate in ben cinque anni.
Verrò abbinata all'arida correzione della prova di matematica
Precluso leggere quanto hanno scritto se non in scorci di tempo ritagliati qua e là.

Mi perdo a cercar di decifrare i quadri proposti per il tema sul labirinto. 
Le fotocopie in bianco e nero non sono particolarmente nitide
Già so che Picasso non mi piacerà per nulla 













 

I più colorato Pollock



Visto tante volte Relatività di Escher



Dei documenti apprezzo: 

«Ora, le leggi devono essere giuste sia in rapporto al fine, essendo ordinate al bene comune, sia in rapporto all’autore, non eccedendo il potere di chi le emana, sia in rapporto al loro tenore, imponendo ai sudditi dei pesi in ordine al bene comune secondo una proporzione di uguaglianza. Essendo infatti l’uomo parte della società, tutto ciò che ciascuno possiede appartiene alla società: così come una parte in quanto tale appartiene al tutto. Per cui anche la natura sacrifica la parte per salvare il tutto. E così le leggi che ripartiscono gli oneri proporzionalmente sono giuste, obbligano in coscienza e sono leggi legittime.»
S. TOMMASO D’AQUINO (1225-1274), La somma teologica

e ancor di più:

Che tu sia o non sia un credente, che tu sia o no un “patriota”, se ti è concessa una scelta non lasciarti sedurre dall’interesse materiale e intellettuale, ma scegli entro il campo che può rendere meno doloroso e meno pericoloso l’itinerario dei tuoi compagni e dei tuoi posteri. Non nasconderti dietro l’ipocrisia della scienza neutrale: sei abbastanza dotto da saper valutare se dall’uovo che stai covando sguscerà una colomba o un cobra o una chimera o magari nulla.» 
Primo LEVI, Covare il cobra, 11 settembre 1986, in Opere II


A combattere lo Scipione bottigliette di acqua elargite dalla scuola, dietro indicazione ministeriale

Minuti che si rincorrono lenti
Lettura di tesine più o meno interessanti
Domani la prova di matematica

venerdì 15 giugno 2012

Giardini Montanelli

Un tardo pomeriggio di giugno.
Entro da Corso Venezia.
Il Museo di Storia Naturale è ancora aperto, ancora per venti minuti.
Salgo lo scalone, giro per le sale.
Il paragone con quello di Bergamo è impietoso.
Esco.
Persone sedute sulle panchine, persone che corrono e a me sembra un po' ridicolo si fermino a tratti, controllino gli strani bracciali, si flettano, ripartano.
Bambini che affollano le giostrine, che corrono, che giocano
Coppie abbracciate incuranti del mondo
Qualcuno legge, tanti chiacchierano tra loro.
Mi avvicino ai monumenti che incontro, ne leggo le targhe


Cartelli scrostati indicano le specie arboree più significative
Alte rocce assemblate a ricreare paesaggi costeggiano i viali

Scuro e silenzioso, un laghetto ospita numerosi pesci grigi, ne esce un ruscello, piuttosto putrido e stagnante, che poi si perde



Mi sembra un giardino triste, tanto triste

Tesine 2

La solitudine vi spaventa.
E che fate allora? 
V’immaginate tante teste. 
Tutte come la vostra. 
Tante teste che sono anzi la vostra stessa. 
Le quali a un dato cenno, tirate da voi come per un filo invisibile, vi dicono di sì e di no, e no e si; come volete voi. 
E questo vi conforta e vi fa sicuri. 
Andate là che è un giuoco magnifico, codesto della vostra coscienza che vi basta.
E allora? 
Sapete invece su che poggia tutto? 
Ve lo dico io. 
Su una presunzione che Dio vi conservi sempre. 
La presunzione che la realtà, qual’ è per voi, debba essere e sia ugualmente per tutti gli altri. 
Ci vivete dentro; ci camminate fuori, sicuri. la vedete, la toccate; e dentro anche, se vi piace, ci fumate una sigaro(la pipa?la pipa) e beatamente state a guardare le spire di fumo a poco a poco vanire nell’aria. 
Senza il minimo sospetto che tutta la realtà che vi sta attorno non ha per gli altri maggiore consistenza di quel fumo..siete sicuri che se esistesse un senso alla nostra reale esistenza dovrebbe ricadere fuori da quel fumo?


Pirandello

Tesine

Sempre leggere il lavoro personale degli studenti mi permette di trovare perle


venerdì 1 giugno 2012

Pensiero



Scritto sulla sabbia

Che il bello e l'incantevole
Siano solo un soffio e un brivido,
che il magnifico entusiasmante
amabile non duri:
nube, fiore, bolla di sapone,
fuoco d'artificio e riso di bambino,
sguardo di donna nel vetro di uno specchio,
e tante altre fantastiche cose,
che esse appena scoperte svaniscano,
solo il tempo di un momento
solo un aroma, un respiro di vento,
ahimè lo sappiamo con tristezza.
E ciò che dura e resta fisso
non ci è così intimamente caro:
pietra preziosa con gelido fuoco,
barra d'oro di pesante splendore;
le stelle stesse, innumerabili,
se ne stanno lontane e straniere, non somigliano a noi
- effimeri-, non raggiungono il fondo dell'anima.
No, il bello più profondo e degno dell'amore
pare incline a corrompersi,
è sempre vicino a morire,
e la cosa più bella, le note musicali,
che nel nascere già fuggono e trascorrono,
sono solo soffi, correnti, fughe
circondate d'aliti sommessi di tristezza
perché nemmeno quanto dura un battito del cuore
si lasciano costringere, tenere;
nota dopo nota, appena battuta
già svanisce e se ne va.

Così il nostro cuore è consacrato

con fraterna fedeltà
a tutto ciò che fugge
e scorre,
alla vita,
non a ciò che è saldo e capace di durare.
Presto ci stanca ciò che permane,
rocce di un mondo di stelle e gioielli,
noi anime-bolle-di-vento-e-sapone
sospinte in eterno mutare.
Spose di un tempo, senza durata,
per cui la rugiada su un petalo di rosa,
per cui un battito d'ali d'uccello
il morire di un gioco di nuvole,
scintillio di neve, arcobaleno,
farfalla, già volati via,
per cui lo squillare di una risata,
che nel passare ci sfiora appena,
può voler dire festa o portare dolore.
Amiamo ciò che ci somiglia,
e comprendiamo
ciò che il vento ha scritto
sulla sabbia.

H. Hesse




Dolci

Pur nella frenesia della chiusura dell'anno scolastico, tra verifiche che si accavallano, interrogazioni di recupero del recupero del recupero c'è ancora spazio per i normali rapporti umani.
Così quando capita un compleanno i ragazzi portano a scuola qualche dolce da condividere

"Assaggi prof..questi li ho preparati io"
"Squisiti. Ma veramente li hai fatti tu?"
"Io ho mescolato gli ingredienti"
"Portami la ricetta"

Detto-Fatto


Chocolate pistachio fudge

Ingredients
  • 350g dark chocolate (minimum 70% cocoa solids), chopped
  • 1 x 397g can condensed milk
  • 30g butter pinch salt
  • 150g pistachios

Method
 
  1. Put the chopped chocolate, condensed milk, butter and salt in a heavy-based pan on a low heat, and stir to melt.
  2. Put the nuts into a freezer bag and bash them with a rolling pin, until broken up into both big and little pieces.
  3. Add the nuts to the melted chocolate and condensed milk and stir well to mix.
  4. Pour and spatch this mixture into a foil tray 23cm square, smoothing the top.
  5. Let the fudge cool, and refrigerate until set. You can then cut it into small pieces approx. 3 x 2.25cm. Cutting 8 x 10 lines in the tin to give 64 pieces best achieves this.
  6. Once cut, it can be kept in the freezer - no need to thaw just eat straight away.


Mentre mi consegna la ricetta aggiunge "Conoscendo le sue difficoltà in inglese, le ho scritto la traduzione dietro"

Ma non esiste proprio più il rispetto per il corpo docente...sono così divertita della sua premura che lo perdono