venerdì 18 aprile 2008

Giochi ad incastro


Giornata grigia stamane ma nulla a confronto di quanto mi aspettava a scuola.

L'esistenza rotola tranquilla per un poco e poi di colpo inciampi nell'imprevisto.

Convocazione in presidenza.

Prospetto cattedra dell'anno prossimo.

Conti presto fatti: nell'organico di diritto devono essere indicate 18 ore; classi attuali 6 per un totale di 21 ore; necessità di riduzione classi; gioco ad incastro per totalizzare un monte ore consono; come soluzione radicale il sacrificio della continuità didattica.

Già mi spiace quando perdo alunni perchè non vengono promossi, ancor più quando la classe viene sparpagliata in tante altre sezioni e come isole alla deriva perdo le tracce dei miei studenti.

E' la prima volta invece che sono io ad essere strappata da loro e ad abbandonarli a metà di un cammino.

Sicuramente non è una vera tragedia, sopravviveranno tutti e anzi per qualcuno sarà una vera liberazione, una manna caduta dal cielo.

Anzi, probabilmente l'unica vera dispiaciuta rimarrò io, perchè ormai sono vecchia e mi affeziono alle certezze, così come sostengono i miei figli messi al corrente della novità.

Probabilmente fossi stata al posto del Dirigente avrei seguito la stessa identica logica, e domani, assorbito il colpo, comincerò ad autoconvincermi che questa è la scelta più razionale e più opportuna.

Implorare il Dirigente di rivedere le sue scelte è fuori discussione.

Potrei cercare di convincerlo chissà con quali elucubrazioni asettiche ma non mi viene in mente nulla.

Finirò per fare di necessità virtù


Non dirò qui le classi sacrificate, anche perchè la situazione è ancora fluida e in divenire e qualche speranza di ripescaggio a giugno-luglio rimane sempre.


Rimane solo rammarico


Non sto perdendo i miei figli però sono tanto triste lo stesso.

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