giovedì 15 maggio 2008

Procuste

Procuste: chi era costui?

Non sia mai che si resti con dubbi irrisolti e se leggendo un commento a questo si arriva, ben vengano commenti stimolanti la ricerca.

Poichè il mito greco al liceo scientifico è un poco trascurato, anzichè leggermi Plutarco, in quanto il tempo è quello che è e altre priorità incombono, ho cercato più rapidamente le notizie relative al personaggio del titolo.

Riprendo da Wikipedia:

Nella mitologia greca classica Procuste (dal termine greco Προκρούστης, Prokroustês, che significa "lo stiratore"; Procrustes in latino) è il soprannome di un brigante greco di nome Damaste (o anche Polipèmone) che, appostato sul monte Coridallo, nell'Attica, lungo la via sacra tra Eleusi e Atene, aggrediva i viandanti e li straziava battendoli con un martello su di un'incudine a forma di letto scavata nella roccia o metallica. I malcapitati venivano infatti stirati a forza se troppo corti, o amputati qualora sporgessero dal letto. Ulteriori interpretazioni del mito (che divennero predominanti) affermavano invece che Damaste possedesse due letti, uno molto corto e uno molto lungo: egli tormentava e uccideva i viandanti stirando quelli di bassa statura sul letto lungo e amputando le membra di quelli di alta statura avanzanti dal letto corto. Damaste fu sconfitto e ucciso da Teseo che lo incontrò mentre si recava da Atene a Trezene; egli lo costrinse allo stesso supplizio che imponeva alle sue vittime.
Con la locuzione "letto di Procuste" o "letto di Damaste", derivata da questo mito, si indica il tentativo di ridurre le persone a un solo modello, un solo modo di pensare e di agire, o più genericamente dire "mi sento sul letto di Procuste”: vuol significare che ci sentiamo afflitti da tanti mali, fisici o morali, e che temiamo anche per il peggio.

Ricordo benissimo un film con Stanlio e Ollio (gli alunni penso non sappiano nemmeno chi siano) sottoposti a questo tipo di tortura però, essendo una comica, loro alla tortura sono sopravvissuti.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, Anna Maria:).Anche se sono laureata in Fisica e insegno matematica e scienze nelle medie, ho frequentato il liceo classico. Conosco il mito di Procuste.

Sono capitata qui seguendo il widget di mybloglog sul mio blog Scientificando, che hai visitato.

Il tuo blog è molto interessante. Sottoscrivo il feed per leggerti quotidianamente ...o quasi;)

Gaetano ha detto...

I "letti" di Procuste?
- Il post precedente con i panni sporchi in lavatrice e te stessa fra tante cose da dover conciliare. Meno male che c'è la notte!
- Il post di Annarita con l'illusione del bianco se solo si agita la verità fatta di tanti colori. Ma occorre anche un prezzo da pagare: la rottura di un lampadario in noi, la visione abituale: quella di routine. E qui si identificano i cartoni animati di Annarita con i tuoi due buffi comici stiracchiati.
- Ed è così quando ci viene da far pellegrinaggio a “Eleusi” per svariate ragioni: mettiamo, per rifarci una vita, un look perché è di moda e tante altre cose a volte futili. Ma non importa, fosse anche per quello stesso gioco dei due ragazzi della vignetta di Annarita: infatti qui ne è valsa la pena.
- Ma anche perché ci ribelliamo alla dura realtà imposta dalla vita come Demetra, dei misteri eleusini, insegna. Infatti come fu per la dea che non ci rassegnò al “ratto” della figlia Persefone, anche noi ci battiamo per impedire che almeno la memoria delle nostre cose care si allontanino da noi, spingendoci alla vecchiaia come ferri vecchi.
- Ecco allora che comincia il bello con Procuste, posto a guardia di Eleusi in noi. Non è da tutti essere in grado di percorrere questa strada, a patto di superare la prova di questo prezioso armigero.
- Non resta che fare come Teseo, “spersonalizzarsi”, scambiando le parti. Questo comporta di capovolgere le cose della vita pratica per accingerci a batterci con gli “dei”. Non è più nel mondo esteriore la causa dei nostri guai, ma in quello interiore.
- I filosofi indicano la pietra filosofale con la parola V.I.T.R.I.O.L. (Visita Interiora Terrae Rectificandoque Invenies occultum Lapidem, cui viene aggiunto Veram Medicinam)
- È INFINE UN DIO CONTRO UN'ALTRO DIO, la soluzione del problema.
“ESSERE O NON ESSERE”.
- Chi più di Procuste può rappresentare lo scenario mentale di chi disse questa frase?

Peccato che sono pochi o nessuno a varcare la soglia del tuo sito ove è bello intrattenersi. Ma non fa tanta differenza con altri siti frequentati da molti commentatori poco o niente “commentatori”.
Gaetano