domenica 18 maggio 2008

Confetti



Domenica: cresima di Lucia

Occasione ghiotta per procurarsi un bel po' di confetti.

Peccato che metà siano già spariti prima dell'arrivo di tutti i parenti, ma i confetti sono come le ciliegie, quando cominci a mangiarli scendono nelle fauci uno dopo l'altro in un turbinio accelerato.

Sul retro della scatola è possibile leggere l'abbinamento tra anno di anniversario e colore di confetto.
Scopro che me ne sono persa parecchi: un po' mi spiace per le nozze di cristallo, corrispondenti ai 20 anni di anniversario, che corrispondono ai confetti di luce.
Mi spiace per il cristallo, perchè è bello di suo, mi spiace per i confetti di luce perchè pigra come sono non ritornerò al negozio a chiedere come siano i confetti di luce.

Scartata la spiegazione del figlio studente di fisica: "ci avranno messo le lampadine dentro"; giusto il corso di laurea di fisica infatti era quello più adatto a lui.

Immediato il collegamento all'intervento dell'alunno che vedendo ieri una cellula in divisione è riuscito ad associarla ad un uovo sfrigolante in un pentolino. Ripreso dall'insegnante anzichè desistere voleva dimostrarmi che il nucleo era proprio uguale ad un tuorlo.

Sono proprio circondata da poesia pura.

Tornando ai confetti, non è affatto sicuro arrivi alle altre scadenze: belli però i confetti color mare (nozze di perla) e quelli blu (nozze di zaffiro).
Ricordo la specie di betoniera nella quale rotolavano le mandorle per ricoprirsi di zucchero caldo: oltre alla qualità della mandorla anche lo spessore dello strato di zucchero rende più pregiato il confetto.
Diffidate dei confetti tondi, più lo zucchero è abbondante meno pregiati sono, oltre a frantumare i denti.
Attenzione a consumarne però troppi perchè nelle mandorle è anche presente seppur in tracce l' acido cianidrico (molto più abbondante nelle mandorle amare che si usano per la preparazione degli amaretti)

Userò la notizia come deterrente a salvaguardia dei denti.


Concludo con un richiamo alle leggende per giustificare perchè la pianta di mandorlo fiorisca per prima

Demofonte e Fillide stavano per unirsi in matrimonio, quando il futuro sposo, per l’improvvisa morte del padre, fu costretto a tornare ad Atene. Demofonte, partito promettendo di tornare entra breve tempo, ritardò così tanto, che Fillide per nostalgia d’amore s’impiccò.
Sulla sua tomba, come simbolo di dolore, nacque un albero di mandorlo dalle foglie inaridite.
Tre mesi dopo, Demofonte ritornò e, scoperta la tragedia, andò a versare lacrime disperate sull’albero spoglio del sepolcro della sua cara.
Fu allora che gli dei, colpiti da tanta prostrazione, gli lanciarono un segno dell’amore di Fillide, facendo ammantare il mandorlo, prematuramente rispetto alle altre piante, di una chioma verde ricolma di splendidi fiori.
Tutte leggende lacrimevoli quelle che rintraccio.

1 commento:

Daniel ha detto...

Ma anche nel marzapane c'è l'acido cianidrico? Questa è tra le notizie più brutte di cui sono venuto a conoscenza dopo quella sull'inesistenza dell'asino di santa Lucia.