martedì 18 marzo 2008

Dentista


Pomeriggio ore 16.15: appuntamento dal dentista per la terzogenita.

Poichè tutti si defilano sempre quando ci sono incombenze domestiche, non resta altro da fare che armarsi di santa pazienza e passare due ore e mezza nello studio del nostro dentista.

Non dovrei lamentarmi perchè è passato del tempo dalla mia ultima visita quando ogni due-tre settimane, vuoi per carie, vuoi per "baffo", vuoi per apparecchi vari, ero praticamente ospite fissa.

Non che si siano diradate le visite, solo che almeno i grandi adesso si arrangiano.

Conosco ormai a memoria tutto lo studio: salendo, sui gradini delle scale, si possono osservare bellissimi esemplari di ammonite; all'entrata ti accoglie un corridoio piuttosto lugubre e l'odore caratteristico degli studi medici; la sala d'attesa ridipinta di arancione è più radiosa, grazie ad una parete di vetri. Quadri alle pareti di dubbio gusto, riviste di motori o di pettegolezzi (tutte molto interessanti), giochi e lavagnette per distrarre i bambini, musica di sottofondo di un'imprecisata emittente, interrotta ogni mezz'ora da brevi notizie.

Durante le infinite attese, in questa stanza, ho preparato lezioni, verifiche, domande per interrogazioni; ho corretto compiti e pianificato settimane intere sull'agenda.

Sempre meglio qui che stesa sulla poltrona sotto lampade accecanti, fra gli stintillii metallici dei ferri, tra luci ultraviolette per sterilizzare strumenti, ronzii del trapano della sala accanto e un acquario virtuale sul quale concentrare la propria attenzione per sentire il dolore più ovattato.

Non voglio nemmeno pensare al mal di denti, alle devitalizzazioni, alle estrazioni dei terzi molari messi di sbieco a premere sugli altri denti, agli ascessi purulenti o anche al semplice detartraggio.

E infatti, salutando il dentista cerco di tenere la bocca appena appena aperta, prima che colga chissà quale intervento da effettuarsi con urgenza.

Non che assomigli al destista della "Piccola bottega degli orrori", film per altro spassosissimo, però con i dentisti non si sa mai.

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