sabato 18 ottobre 2008

Visita laboratorio G. Lanzani


Oggi l'ultima uscita con gli alunni per l'edizione Bergamoscianza 2008: visita al Laboratorio di Terapia Cellulare e Genica G. Lanzani del Dipartimento di Ematologia e di Oncologia degli Ospedali Riuniti, presso il presidio ospedaliero Matteo Rota.
Realizzato grazie all' AIL, associazione italiana contro leucemie, linfomi e mielomi, sez. di Bergamo P. Belli, il laboratorio ha da subito (inaugurato nel 1994) rappresentato un punto di riferimento nel panorama italiano per la ricerca e la moltiplicazione delle cellule staminali.
Dopo il faticoso tragitto dei due chilometri che separano il laboratorio dalla scuola, faticoso perchè trascinare gli alunni ad un'andatura decente è pressochè impossibile, siamo stati accolti nella struttura e il dott. Introna, responsabile scientifico del Laboratorio ci ha presentato l'attività del centro.
Da donatori tipizzati per le HLA viene ottenuto sangue per estrarre le cellule staminali presenti, moltiplicarle e poi utilizzarle per i trapianti di midollo onde poter curare ad esempio gli ammalati di leucemia.
Mostrandoci la mappa mondiale dei donatori il cui sangue è stato utilizzato per i trapianti negli scorsi anni è interessante notare come la maggior similitudine tra marcatori HLA si riscontri in quelle nazioni ove è stata più massiccia l'immigrazione di italiani alla ricerca di lavoro nel secolo scorso (chissà quanti alunni avranno notato questo particolare relativo alla genetica di popolazione)
Scesi nei laboratori gli studenti hanno potuto vedere gli strumenti e i materiali utilizzati: un citofluometro per l'individuazione delle diverse popolazioni cellulari presenti nel sangue (ottima la spiegazione del funzionamento), una cappa a flusso laminare, le diverse colture cellulari (anche osservabili direttamente), i terreni e le caratteristiche a cui devono soddisfare.
Interessante anche la stanza ove sono conservate le sacche di sangue in azoto liquido e curioso conoscere le tecniche per il congelamento.
Finita la visita, la classe è dovuta rientrare per l'ultima ora di lezione e se già era stata lenta l'andata, il ritorno sembrava la processione dei condannati a morte diretti al patibolo.
Almeno leggendo la prima parte della Divina Commedia (in programma avevano Dante) non avranno faticato ad immaginarsi i vapori sul fiume Acheronte: bastava ripensare all'azoto traboccante dal contenitore ad avvolgere col suo fumo gelato le nostre gambe



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