giovedì 30 ottobre 2008

Laurea II

Nel deserto piovigginoso cerchiamo tra gli edifici tutti uguali, simili a lisci parallelepipedi, il numero U5- Dipartimento Scienza dei Materiali e Matematica, perchè lì c'è l'Aula Tesi della Facoltà.
Entriamo e ci incamminiamo per il corridoio sbagliato, costellato di porte metalliche con finestrini chiusi da griglie di acciaio.
Immagino che una visita turistica in un carcere dia la stessa impressione.
Così si snocciolano uno dopo l'altro i laboratori dai nomi più strani e qua e là ti imbatti in enormi bombole di azoto liquido, unica decorazione del corridoio.
Fatto l'intero perimetro ci ritroviamo al punto di partenza ma scorgiamo la scala per accedere al secondo piano.
Venirci a guidare non deve proprio aver sfiorato la mente di Matteo.
Dalla ressa individuiamo subito la zona della discussione delle tesi: tanti studenti e tanti parenti, tutti stipati in circa 10 metri quadrati.
Arriva finalmente la Commissione, si chiude in aula e aspettiamo altri quindici minuti.
Risbuca il Presidente, esce, si allontana, torna accompagnato da un tecnico, perchè il collegamento portatile-proiettore non funziona (allora non è solo al Mascheroni che la tecnologia zoppica).
Altri dieci minuti e ho tutti i sintomi della carenza di ossigeno.
Finalmente si può accedere all'aula per assistere alla presentazione delle sette tesi di laurea.
Forse qualche collega dei laureandi riesce a seguire con competenza il discorso, attenti i professori, soprattutto per cercare difetti nella presentazione e con le loro domande mettere in difficoltà i candidati, praticamente stralunati tutti gli altri.
Per capire il riferimento all'atteggiamento dei professori è necessaria una parentesi: il corso di laurea di fisica vede contrapporsi teorici e sperimentali e non passa occasione per gli uni di denigrare gli altri e viceversa.
Quale occasione più ghiotta della discussione delle tesi, presentate sì dagli studenti ma di fatto realizzate sulle orme del relatore?
E pur ai profani appare subito chiaro chi sia il relatore di chi (perchè interviene a rispondere al posto dello studente), chi sia il teorico e chi sia lo sperimentale.
Argomenti discussi:
Diseguaglianza di Bell e non località
Geometria generalizzata e modelli sigma non lineari (di Matteo. Unico termine che ricordo "fibrati")
Scattering per potenziali a simmetria sferica (scopro che pronuncio sbagliato il termine quando lo cito per Rutherford)
Simmetrie e leggi di conservazione
Collisione dei Mesoni B (simulazione al computer)
Ricerca Bosoni di Higgs (dati provenienti da Ginevra!!)
Metodi per aumentare l'efficienza dei pannelli solari
L'attenzione è tutta sui pallini lampeggianti che nella presentazione ti permettono di capire quanto manchi alla fine
Segnalo l'argomento dell'ultima tesi per diversi motivi:
- quasi tutti i presenti riescono a capire quello che viene detto
- si coglie immediatamente la ricaduta pratica (anche se il miglioramento testato è irrisorio)
- si scopre a cosa può servire l'Europio (prima volta in assoluto che lo incontro al di fuori della Tavola Periodica).
Discussione terminata, tutti di nuovo nel corridoio-bugigattolo.
Non si capisce perchè l'attesa duri tanto a lungo e cosa blocchi la Commissione.
Si ripresenta l'esaurimento dell'ossigeno.
Per fortuna si rientra, tutti proclamati "dottore"

Durante il viaggio di ritorno osservo quanto poco abbia capito della trattazione.
"Ma non c'è problema - mi rassicura Matteo - sul deskop del mio portatile puoi trovare tutte le presentazioni e riguardartele con calma"
Quale eccellente opportunità!

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