sabato 2 agosto 2008

Upupe


Già i giorni scorsi i figli mi avevano fatto la segnalazione: “Nel giardino ci sono due uccelli strani. Cosa sono?”
Perché è chiaro che la mamma, nonché insegnante di scienze, deve possedere il dono della divinazione e individuare immediatamente l’oggetto di tanta attenzione.
Indago per raccogliere informazioni atte al riconoscimento.
Risultato: dimensioni non troppo grandi (siamo nel vago) colore grigio ma anche nero ma anche verde, ma anche arancione e strisce bianche (siamo nel chimerico camaleontico), con una specie di cresta strana sulla testa.
Gli unici uccelli che ricordo crestati, a parte un normalissimo gallo da escludersi date le dimensioni e poi sapranno almeno riconoscere un gallo, penso io, sono particolari pappagalli della foresta amazzonica (magari scappati a qualche collezionista) e le upupe.
Chiedo: “Non è che sono upupe?”
Ti guardano con l’aria di chi non ha capito se hai pronunciato una parolaccia (e quando mai?) o una parola straniera storpiata.
Unico a non stupirsi è Matteo che mi cita le upupe nominate da Carducci (?? Al di là delle mie reminiscenze di liceo).
Dopo diversi tentativi di farmele vedere, complici una vista che pur corretta da lenti resta molto scadente e gli uccelli che sono sempre in volo impedendomi una seria osservazione, quasi rinuncio al riconoscimento.
Ma oggi mi sono accorta che usano venire a banchettare nella parte di giardino dietro la casa.
Chiaramente il mio avvicinarsi ha come risultato la loro fuga.
Allora mi apposto dietro la finestra della camera da letto al piano superiore.
Mi ostacola un poco la zanzariera che non scorre più come in origine e mi fa vedere un mondo a quadratini ma aspetto.
Nel prato c’è già una coppia di tortore grigie che becca qua e là.
Una si ferma e distende le penne della coda facendone una sorta di ruota e poi comincia a lisciarsi da tutte le parti.
C’è anche un gruppetto di passeri pronto a spostarsi nel campo di granoturco confinante come fosse un corpo unico al minimo rumore.
Ed ecco arrivare i due attesi.
Ma anche loro, non possono venirmi un po’ più vicini?
Se ne stanno sul fondo del giardino dietro al pergolato di kiwi e tra tutte quelle foglie non riesco ad osservarli bene.
Sono abbastanza piccoli, sembrano infatti tortore se non fosse che sono più magri e presentano nella parte posteriore strisce bianche e nere. Da questa distanza non vedo nulla sulla testa e mentre uno si allontana scorgo la parte addominale arancione.
Nulla. Ancora troppo poco per essere sicuri.
Va meglio mentre sono a pranzo sotto il portico.
Ne vedo uno planare e allora furtiva mi avvicino un poco.
Sono le ali ad essere a strisce bianche e nere e il petto ad essere colorato di arancione.
Noto anche un becco piuttosto robusto e lungo almeno cinque-sei centimetri.

Non a caso Francesco aveva avanzato l’ipotesi fossero picchi geneticamente modificati.
Si accorge della mia presenza e incerto spicca un volo, tenendosi basso, quasi solo un balzo in avanti.
Si ferma e si gira verso di me e dalla testolina rizza un piccolo ventaglio in tutto il suo splendore, quasi un pavone che volesse mostrarmi lo spettacolo della sua coda.
Sta fermo un attimo e poi vola via.
Adesso sono sicura: nel mio giardino vengono a banchettare anche le upupe.

Ed è talmente bello il vederle che della loro nomea non me ne importa nulla.


4 commenti:

Anonimo ha detto...

Salve profe!!..l'altro ieri primo giorno di vacanza per me e per inaugurare tale giorno sono andata al Brunone. Io, che non ho mai salito una montagna, ho raggiunto il rifugio Brunone!!! Le scrivo perchè mi è venuta in mente. Tra le tantissime specie di insetti che ho incontrato per le sei ore e mezza di salita e che per un istante hanno alleviato la mia fatica, mi sono imbattuta in un insetto che penso proprio fosse l'hemaris fuciformis però era nera e rossa. Mi sono troppo emozionata!
Chissà che nei prossimi giorni incontrerò anche le upupe! Buone vacanze profe!!!!!! un abbraccio moni

Anna Maria Rossi ha detto...

buone vacanze anche a te Monica

Ste ha detto...

uhh salve profe! con questo intervento ha risolto un mio grande dubbio! circa un mese fa si è posato uno di quei cosi sul davanzale della finestra e non avendone mai visto uno mi sono anche un po' spaventato... però era veramente molto bello! non ero ancora riuscito a capire che specie fosse ma dai colori ho pensato che fosse tropicale e scappato da qualche appassionato della zona...

Anna Maria Rossi ha detto...

Bene. sono contenta di esserti ancora utile per qualcosa.
saluti
prof