venerdì 29 agosto 2008

Gli Insoliti III

Troppo poca la strada percorsa per rinunciare ai quattro-cinque chilometri della Promenade Plantée.
Così, pieni di buona volontà, affrontando nel viaggio di avvicinamento anche il tratto sostitutivo della linea cinque della metropolitana, interrotta per lavori in corso, su un autobus assiepato, arriviamo a Dugommier, con l'intenzione di percorrere la strada verso la Bastille.

La scelta della direzione è affidata al sesto senso e partendo dalla volta di una galleria iniziamo il tragitto in una zona semiselvaggia.


Infatti c'è anche una tigre, di peluche, che ci osserva dal corrimano di una scala.
Sembra che l'originario percorso della ferrovia sia stato abbandonato all'invasione della flora spontanea; sembra solo, perchè la pista ciclabile e il camminamento sono ben sgombri, e ciò non succederebbe in un bosco vero.








Dopo circa un chilometro troviamo una cartina appesa e con sommo acume capiamo d'aver preso la direzione sbagliata (per fortuna, perchè così abbiamo potuto osservare il pezzo più bello della Passeggiata).

"Dietro front" e via: ritorniamo alla galleria.


Da qui, la Promenade diventa un corridoio giardino, con vasche, archi fioriti, strettoie e slarghi bordati di aiuole, che si intrufola tra case che sembrano nettamente recise per lasciare il varco (tante case a Parigi sembrano tagliate come da un'enorme motosega).











Arriviamo alla Bastiglia, o meglio alla piazza che la ricorda con una colonna centrale.
Partono tante strade, ognuna ci fornisce uno spaccato diverso della città.




Da un lato ti imbatti in una variopinta popolazione cosmopolita, in tipi vestiti come i protagonisti di Matrix, in prostitute e locali oscuri, in persone che si contorcono in terra, grattandosi sotto gli occhi indifferenti degli altri, in valige sventrate con indumenti sparpagliati perla ricerca di qualcosa da rivendere.

Dall'altro lato comincia il quartiere dei ricchi: si vede dalla merce sposta nelle vetrine, dai costi, dall'ordine.
Nemmeno a Gerusalemme, salvo nella zona del Muro del Pianto, avevo incontrato per strada ortodossi così ligi da portarsi i Tefillin sulla fronte e legati al braccio.

Ispirati da Paperone, Qui, Quo e Qua di un fumetto trasposizione dei Miserabili, ce ne andiamo a cercare piazze quadrate (Piazza Vosges), triangolari (Piazza Dauphine), statue di Enrico IV e tesori immaginari.

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