lunedì 18 agosto 2008

Raccolta


Mancando ormai da quattro settimane è quanto meno necessario andare a Valbonaga per controllare l'orto.

E' anche l'occasione buona, dato l'azzurro del cielo, per l'ultimo trattamento antiparassitario alle viti.

Tristissimo osservare i grappoli ormai rinsecchiti dalla peronospora.

Anche senza essere una grande esperta viticoltrice, è chiaro che quest'anno di vino ne verrà prodotto gran poco.

Spiace per tutto l'impegno profuso invano, meno per il vino perchè a me il Valcalepio non piace troppo.
Gli aiutanti, arruolati a forza, fanno sentire deboli proteste:
"Ma lo sapete che ogni volta che ci fate respirare quelle schifezze ci accorciate la vita di almeno due ore?"
"La stima è del tutto inventata"
"Ma è chiaro che mescolando assieme parecchi prodotti nocivi non ne scaturisca una miscela salutare"
"Di cosa vi lamentate? Non c'è nemmeno il teschio in etichetta"
"Quasi scade il patentino per l'acquisto dei prodotti più pericolosi e non ne abbiamo neanche mai comperato uno"
"Cosa dovevamo fare? Andare dal venditore e chiedere - mi dia un prodotto qualsiasi con la testa da morto, dato che abbiamo la possibilità di comperarlo-?"
"Magari, essendo più efficaci, si sarebbero potuti diradare i trattamenti"

Il mio compito è la cura dell'orto: pomodori, peperoni, melanzane, zucchine sono gli ortaggi che preferisco cogliere in quanto la faccenda è abbastanza rapida.

Ci sono anche cetrioli ormai diventati giganteschi.

Li lascio dove sono perchè non saprei che farmene e le loro foglie appena sfiorate provocano sulla pelle quasi l'effetto dell'ortica.

Per ultimi dovrei cogliere i fagiolini: sono i più scomodi perchè devi abbassarti quasi a terra e non finiscono mai.

Per la pazienza che mi contraddistingue, metà delle tenere pianticelle è quasi estirpata permettendo anche una raccolta meno faticosa.

Purtroppo la mia presenza non passa inosservata.

Penso non sembri vero ai nugoli di zanzare appostate sulle foglie che qualcuno, disposto suo malgrado a fungere da fonte alimentare, si sia deciso a transitare per l'orto.

Non mi è mai capitato di essere assalita contemporaneamente da così tante belve assetate di sangue.

Sul braccio ne conto addirittura quattro che, prese dalla foga, non si curano di atterrare con delicatezza.

Spietata parte la mano, questo perchè i riflessi del midollo spinale sono più rapidi del lobo cerebrale superiore (come ho già avuto modo di spiegare agli alunni durante i predicozzi a difesa di ogni forma di vita che regolarmente devono sopportare, fossero zanzare, ragni o altro).

Sia perchè non è giusto ucciderle, sia perchè sono troppe e dei miei gesti scomposti "se ne fanno un baffo", decido che di fagiolini ne ho già raccolti abbastanza e batto in ritirata.

Una pausa per controllare pere e mele ma anche queste sono colonizzate da vespe e calabroni.

La prossima volta, prima di scendere nell'orto, mi ungerò ben bene di repellente per insetti.

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