sabato 21 giugno 2008

Solstizio estivo



Due brevi righe sulla situazione astronomica.

E' vero, oggi avremo il dì più lungo e la notte più breve

E' vero, oggi il sole nel suo moto apparente sull'eclittica raggiunge la massima distanza angolare dal piano dell'orizzonte celeste, 23°27'; raggiunta la massima distanza, si ferma (sol stizio) e poi torna a riavvicinarsi.

E' vero, per gli astronomi, inizia l'estate

E' vero, in tutte le civiltà passate questa data era salutata con esultanza e con festeggiamenti.

Tralasciando che la stagione metereologica è iniziata il primo di giugno e poco contano le nostre osservazioni sul tempo di quest'anno, urge un'altra riflessione.

Da domani inizia la discesa, le giornate si accorceranno e quindi più che far festa bisognerebbe pensare che ci siamo incamminati verso il solstizio d'inverno, passo dopo passo verso il buio.
Semmai i grandi festeggiamenti bisognerebbe farli il 22 dicembre, quando si intraprende la salita.

Sei mesi di speranza, in un attimo l'apice e poi sei mesi di caduta

Il solstizio d'estate è un giorno triste.

3 commenti:

Daniel ha detto...

Dal mio punto di vista questo ragionamento non è il più felice che si possa fare. Noi siamo felici del solstizio di inverno perché poi le giornate si allungano. Quando finalmente sono lunghe e dovremmo gioire non della potezionalità, ma dei fatti presenti, siamo depressi perché non durerà. È il principio del Sabato del villaggio. È lo stesso principio che regola il mercato dei futures se si vuole. Le aspettative future influiscono sul presente.

Eppure se davvero ci piacciono le giornate lunghe allora la festa la dovremmo fare all'equinozio di primavera: tra i due equinozi avremo le giornate più lunghe dell'anno rispetto alle notti.

Il punto della questione è che le giornate lunghe sono belle perché le attività che associamo in genere ad esse sono più piacevoli. Allora la vera felicità non sta tanto nella lunghezza del dì quanto in ciò che facciamo.

In questa maniera, per concludere, la lunghezza del giorno non c'entra niente, e il solstizio andarebbe (non)celebrato come qualunque altro giorno.

PS: Non a caso, attendosi al suo ragionamento, la nascita di Cristo si celebra per il solstizio invernale e non per quello estivo.

Anonimo ha detto...

Beh, in effetti, il ragionamento letto nel commento precedente è piuttosto acuto e mi sento di condividerlo.

Annamaria, che ne dici se pubblico le tue presentazioni in ppt su Scientificando, presentandole a tuo nome e con link al tuo blog? Sarebbe un modo per pubblicizzarle maggiormente dato che scientificando realizza normalmente una media di 250/300 accessi unici giornalieri, in aumento. Ieri ne ha contati oltre 400.

Che ne dici? Ti interessa?
Fammi sapere.

Buona domenica. annarita

Anonimo ha detto...

Anch'io condivido il punto di vista di daniel, nonostante io sia normalmente predisposto al pessimismo, anche se forse sono influenzato dal fatto di aver trascorso un bellissimo 21 giugno.
Sono contento che legga il mio blog e spero che, sebbene non rispecchi i suoi ideali, sia almeno parzialmente in sintonia con i prezionsi insegnamenti che mi ha trasmesso. A presto. Mauro.