martedì 3 giugno 2008

Scrutini


Oggi inizio scrutini di fine anno.

Si comincia con la classe quinta.

Decidere della sorte degli studenti non è sempre un compito facile.

E' facile misurare le abilità, se si sa fare o no un esercizio, se si sa la risposta oppure no, ma la valutazione è altro.

Tante volte lo ripeto ai ragazzi, sempre pronti con la calcolatrice in mano a conteggiarsi le medie ma per loro contano solo i numeri del registro, contro ogni logica.

Come può avere lo stesso peso il numero ottenuto ripetendo tre paragrafi di un capitolo e il numero ottenuto in una verifica sommativa su argomenti trattati in due o tre mesi di lezione?

Come può avere lo stesso peso il numero ottenuto dopo sforzi continui, continua apllicazione, con impegno fino allo spasimo e il numero ottenuto da una lettura superficiale sorretta da buone capacità?

Come può l'insegnante entrare nella testa dello studente e cogliere senza errori tutte le sfumature?

Quante volte l'umore giornaliero ha falsato le stesse misurazioni?

Quante volte il giudizio che viene espresso finisce per essere opera del caso?

Quante volte le richieste corrispondono al lavoro fatto in classe?

Quante volte gli studenti vengono fermati solo per esser capitati in una sezione di insegnanti particolarmente selettivi?

Valutare, decidere è un compito difficilissimo.

L'altro giorno mi hanno detto: "Se lei si limitasse a chiederci dove sono gli occhi, magari risponderemmo tutti da otto"

Ma lo scopo dell'insegnante è quello di scrivere otto sulle pagelle, al di là della preparazione?

Questo vogliono i miei studenti da me?

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