domenica 21 settembre 2008

Vendemmia


Oggi vendemmia dell'uva bianca, di quel poco che ha resistito all'attacco della peronospora, il più feroce degli ultimi anni.
Partenza con calma; il lavoro che ci attende è poco e poi fa anche freddo: detesto l'aria gelata che scende dai Balcani a rubarmi cinque gradi almeno dal termometro.
Siamo nel vigneto alle 10.00: il Pinot bianco raccolto sta tutto in un recipiente di un metro di diametro e sessanta centimetri di altezza.
Sono grappoli rinsecchiti con qualche acino sopravvissuto qua e là.

Lo Chardonnay va un poco meglio, anche se presenta un poco di botrite.
Per le 11.30 la raccolta è finita e il lavoro prosegue in cantina.
Ho dimenticato a casa il mostimetro: non posso fare la previsione del grado alcolico se non assaggiando il mosto, dolcissimo.
In totale verranno 70 - 80 litri di Valcalepio: per me basta e avanza.

Mentre aspetto accendo il fuoco per il pranzo: almeno un poco di calore.
Poi il fuoco mi piace: ne sento il richiamo come sento il richiamo dell'acqua di un fiume che scorre, un richiamo insistente.

Ho raccolto 11 castagne scendendo dal vigneto.
Le appoggio sulla piastra di ghisa.
Scoppiettano perchè non le ho tagliate, lacerandosi da sole.
Le prime caldarroste della stagione, del lunghissimo e freddo inverno che mi aspetta al varco. Non è ancora l'equinozio di autunno e vorrei già fosse quello di primavera.

Domenica prossima si replica con la raccolta dell'uva rossa.


Notazione di pura cronaca: il grande acceleratore di Ginevra è stato fermato
(bastano le osservazioni e i commenti dei post precedenti)

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