venerdì 12 settembre 2008

Rientro

E così sono ricominciate le lezioni anche nella nostra scuola: lo spirito vacanziero si è presto dissolto, in particolare tra i docenti, perchè qualche alunno, a dire il vero, ancora indugia in immagini estive, bloccato a forza tra i banchi ma con la mente che spazia altrove.

Un suggerimento per i colleghi: mai, dico mai, azzardatevi ad impostare ripassi contando sulla collaborazione degli studenti.

E' come se dell'acido solforico rovesciato sulle loro menti avesse bruciato quel poco che eravate riusciti a far germinare l'anno precedente, avesse abraso addirittura il terreno esponendo roccia viva, perfettamente pulita e brillante, capace solo di rimandarvi l'eco delle vostre domande.

Potrebbe sorgere sconforto e quasi disperazione per le ore e ore di lezione sparite nel nulla.

Perchè tanto "soffrire" da entrambe le parti se poi i risultati a pochi mesi di distanza sono questi?

Ma poichè sono ottimista di natura, mi sostiene la speranza che nel profondo, tra le crepe della roccia viva, qualche seme sia rimasto intrappolato, riparato dal dilavamento incessante che le menti subiscono e che prima o poi (forse molto poi) possa sospendere il suo letargo e portare finalmente frutto.











6 commenti:

Anonimo ha detto...

certo che il paragone fra la nostra materia grigia e una roccia riarsa dall'acido solforico non è il massimo.....diciamo che fra le aiuole delle conoscenze è cresciuto nell'estate qualche grosso cespuglio, ma con una bella potatura il giardino può divenatre ancora più ricco, giusto per rendere il tutto un po' meno frustrante e un po' più poetico...

Anna Maria Rossi ha detto...

Ammetto. però potrà ogni tanto (giusto ogni tanto) sfogarsi un poco anche un'insegnante?

Anonimo ha detto...

Deve essere un processo di rimozione nell'inconscio, un meccanismo di difesa simile a quello attuato per le esperienze traumatiche!
Se la può confortare io(e non credo proprio di essere l'unica) ho passato i primi due esami di chimica all'università con il massimo dei voti senza aprire libro; però potrebbe anche essere un effetto collaterale di tutte quelle notti passate a ri-ri-riascoltare le sue lezioni registrate..

Alla fin fine lo ammetto, ne è valsa la pena.
Quindi GRAZIE DI TUTTO

Anna Maria Rossi ha detto...

grazie a te

Anonimo ha detto...

Salve Profe!
Sono rapis, ex 5L, come sta? Ogni tanto un po’ nostalgica delle sue lezioni (sì perché anche se apparentemente non sembravo partecipare gran ché, in realtà la mia presenza non era solo fisica e, forse anche grazie al registratore, ascoltavo) torno sul suo blog per vedere che si dice, e per fortuna, ritrovo l’occhio critico di sempre che, a volte severo, a volte deluso, altre invece più ottimista, ha guidato non solo me, ma, credo, anche un po’ tutta la classe (e molti altri suoi studenti). Ho saputo in questi giorni di essere stata ammessa a medicina, perciò, condividendo quanto detto nel commento qui sopra, volevo rassicurarla sul fatto che comunque qualcosa nella zucca ci rimane; probabilmente è pigrizia quella che porta gli studenti a non rispondere durante il ripasso, ma alla fine, le “quasi notti” insonni hanno il loro, magari non istantaneo, ma sicuro effetto (dico quasi notti perché comunque natura vuole che ad un certo punto la testa sul libro e le palpebre sugli occhi ci cadano…). Quindi sento davvero di volerla ringraziare per quanto ha fatto e fa per noi.

Anna Maria Rossi ha detto...

un saluto carissimo Veronica, sono contenta che sia riuscita ad entrare a medicina. spero di rivedervi presto. saluti