lunedì 29 settembre 2008

Jean Jacques Rousseau

Sarà probabilmente sbagliato e sicuramente non scientifico ma ho la tendenza a credere alle mie impressioni, alle sensazioni, alle intuizioni al primo colpo.
Ricordo quanto poco avessi amato al Liceo la figura di Rousseau, forse per l'obbligo di leggere tutto il Contratto Sociale o forse proprio perchè certe cose si colgono "a pelle".



Oggi la maggiore doveva comporre un saggio breve con alcuni documenti .
Mi sottopone un estratto dell'Emile che vi trascrivo:
"Nell'unione dei due sessi, ciascuno concorre ugualmente all'oggetto comune, ma non vi concorre nella stessa maniera. Nasce da questa diversità la prima differenza da assegnarsi tra i rapporti morali dell'uno e dell'altro. L'uno deve essere attivo e forte, l'altra passiva e debole: è necessario che uno possa e voglia, e basta che l'altra resista un poco.
Stabilito questo principio, ne segue che la donna è fatta specialmente per piacere all'uomo: che l'uomo debba a sua volta piacere è una necessità meno diretta giacchè il suo pregio sta nella potenza e piace in quanto egli è forte. Questa non è la legge dell'amore, ne convengo, ma è quella della natura, anteriore all'amore stesso.
Se la donna è fatta per piacere e per essere soggiogata, essa deve, invece di provocarlo, rendersi piacevole all'uomo: la sua violenza sta nelle sue attrattive; per mezzo loro essa deve costringerlo a trovare la sua forza e adoperarla.
La rigidità dei doveri dei due sessi non è, e non può essere, la stessa. La donna ha torto quando si lamenta della ingiusta ineguaglianza che vi mette l'uomo: questa ineguaglianza non è un'istituzione umana, o almeno non è l'opera del pregiudizio, ma l'opera della ragione; quello dei due a cui la natura ha dato di generare e costudire i figliuoli deve risponderne all'altro. Non è permesso, senza dubbio, a nessuno violare la propria fede, e qualsiasi marito infedele che privi la propria moglie dell'unico premio degli austeri doveri del proprio sesso, è un uomo ingiusto e barbaro; ma la moglie infedele fa di più: dissolve la famiglia e spezza tutti i legami della natura dando all'uomo figliuoli che non sono suoi; tradisce gli uni e gli altri, unisce la perfidia all'infedeltà.
Dalla buona costituzione dellemadri dipende quella dei figliuoli. ..Tutta l'educazione delle donne deve riguardare gli uomini. Piacer loro, esser loro utili, farsi amare e onorare da loro, educarli da giovani, curarli da grandi, consigliarli, consolarli, render loro la vita piacevole e dolce"

Probabilmente Rousseau è stato uomo del suo tempo, ma il mio unico commento al trascritto, che sicuramente tra i lettori troverà entusiasti sostenitori, è questo: " Che Dio ci salvi dagli illuministi"

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