domenica 14 settembre 2008

Distrazione colpevole














Dopo ben tre anni di utilizzo del testo di chimica, noto soltanto oggi come l'inizio di ogni modulo presenti la riproduzione di un'opera d'arte.

Una superficialità imperdonabile (la mia) e un pregio da segnalare (quella del testo).

Infatti qualcuno più attento di me sarà riuscito ad utilizzare il testo di chimica anche per approfondire lo studio dell'arte.

Perchè alcune riproduzioni sono notissime, ma altre stimolano la ricerca.

Così "La voce dell'aria" di Magritte invoglia a cercare immagini di altre sue opere, ad aprire un poco i nostri ristretti orizzonti.

Mi rimane un interrogativo: ma con quale criterio gli autori hanno operato la scelta?
Forse "L'empireo" di Noland richiama l'atomo di Bohr, ma "La persistenza della memoria" di Dalì che rapporto ha con le reazioni e l'equilibrio?

Riscoperta di Magritte





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