giovedì 11 settembre 2008

I bottoni di Napoleone



Ormai si ricomincia e quindi è finito anche il tempo per le letture estemporanee.

Chiudo con la recensione de " I Bottoni di Napoleone" di Le Couteur Penny e Burreson Jay.


Rivelando gli stupefacenti collegamenti di natura chimica tra fatti apparentemente scollegati, gli autori presentano nel libro 17 gruppi di molecole che hanno cambiato il corso della storia, arrivando a determinare moltissimi aspetti della nostra vita quotidiana. Il lettore apprenderà per esempio come i bottoni delle uniformi dell'armata napoleonica, fatti di stagno, si sbriciolassero alle basse temperature, mettendo in notevoli difficoltà i soldati impegnati sul fronte russo (e, chissà, ipotecando così l'esito della campagna); come un banale incidente domestico con un grembiule detonante ebbe come conseguenza lo sviluppo dei moderni esplosivi e la nascita dell'industria cinematografica; come la passione degli europei per la caffeina, una molecola che dà una blanda dipendenza, finì per portare alla rivoluzione comunista in Cina.

Questo e altro è sostenuto dagli autori.

Comincio con i pregi: le informazioni di carattere chimico sono estremamente dettagliate e precise, non presentano errori e la lettura potrebbe essere un buon veicolo di approfondimento per lo studio delle molecole organiche. Se gli studenti di quarta non fossero così lamentosi potrei anche obbligarli a leggere il libro.

Gli aneddoti raccontati sono molto piacevoli da leggere e lo sfondo storico ritengo sia indispensabile nella descrizione dei progressi della chimica, come di tutte le altre materie che insegno

Però per tante molecole citate mi sembra che i pericoli associati al loro uso vengano spesso minimizzati (si veda tutta la parte relativa ai fenoli e ai coloranti), salvo scagliarsi poi contro i fluorocarboderivati in modo forse eccessivo (e non capisco perchè o polemica come sono non voglio scrivere i sospetti)

Anche le valutazioni relative agli ormoni steroidei o alle sostanze da dipendenza risultano piuttosto opinabili

E, per finire, che il corso della storia sia stato modificato dalle molecole citate è un'affermazione a mio parere troppo azzardata, senza possibilità di verifica alcuna e a volte anche "tirata per i capelli".

Nonostante ciò, in conclusione, continuerò ad inserirlo nella lista dei libri da leggere durante le vacanze

3 commenti:

Anonimo ha detto...

L'ho letto e regalato anche a colleghi che insegnano storia e filosofia e lo hanno gradito. Personalmente l'ho trovato un buon libro adatto anche per chi non conosce la chimica. L'ho consigliato ad i miei alunni che ora sono in quinta e qualcuno lo ha letto durante le vacanze apprezzandolo, ne parlavamo proprio oggi in classe. Beh, confesso che lo cito ed uso quando in classeparlo degli zuccheri, spezie, farmaci.

Lo consiglio caldamente
Maria Teresa

Anonimo ha detto...

Lo Stagno presenta un interessante polimorfismo. La forma più comune è la β, stagno bianco o metallico, di colore argenteo lucente, stabile sopra i 13,2°C, reticolo tetragonale a corpo centrato; a caldo è molto malleabile e intorno ai 100°C si può ridurre in fogli sottilissimi; sopra i 161°C diventa invece fragilissimo per il passaggio alla forma rombica (stagno γ). Sotto i 13,2°C è stabile la forma α (stagno grigio), cubica, che si presenta appunto come una polvere grigia; la trasformazione, assai lenta, avviene con aumento di volume (che spiega la minore densità dello stagno α) e con forte diminuzione delle proprietà metalliche: tuttavia in pratica essa non si compie spontaneamente per la presenza di tracce anche minime di piombo, antimonio, bismuto o argento che la ritardano, ma si compie solo a temperature molto basse (-50 °C) oppure per contatto con particelle di stagno grigio già formato (peste dello stagno).

Anna Maria Rossi ha detto...

Va bene che volevi dimostrarmi quanto sei diventato bravo e che mi sono sempre sbagliata a metterti i voti sul registro però non strafare.
un caro saluto
giorno libero: mercoledì