giovedì 8 gennaio 2009

Radio X

Oggi riprendo le lezioni.

Sembra ormai placata l'ondata di precipitazioni nevose, ma non sapendo bene lo stato delle strade e del piazzale davanti alla scuola, preferisco farmi accompagnare in auto.

Chiaramente partiamo in ritardo, tra l'impazienza di chi deve prendere il treno per Milano e chi deve andare al liceo concorrente.

Tappa per l'acquisto del giornale e quasi subito ci si incolonna

Una cosa che mi innervosisce è osservare l'autista in coda affacendato in mille altre attività, invece che stare attento alla strada (come se quando guido io facessi qualcosa di diverso)



Tra queste attività anche la ricerca di una particolare stazione radio, continuando a premere pulsanti, saltando da un'emittente all'altra.

Si sofferma per due tre minuti su una stazione che chiameremo X e che non voglio neanche conoscere, tanto è stato lo shock nel sentire il conduttore.

Riporto il frammento di conversazione.
Conduttore: "La ringrazio di essere intervenuta"
Ospite (voce fenmminile con spiccato accento siciliano): "Grazie a lei"
Conduttore: "Aspetti un attimo, che faccio tradurre quello che ha detto"
Ospite: "Come prego?"
Conduttore : "Sì, perchè come parla lei, non si capisce nulla, per cui ho chiamato un traduttore che sappia sia l'italiano che il siciliano, così ci intendiamo"
Il salto di stazione mi salva dal proseguo della conversazione.

L'unico commento che posso fare è che fossi stata io l'ospite, nonostante il mio carattere estremamente pacifico, due dita negli occhi al conduttore non sarebbe riuscito ad evitarglieli nessuno

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