lunedì 26 gennaio 2009

Pausa didattica


Oggi ha preso il via l'attività di recupero-ripasso, prevista nel Pof, e si protrarrà per una o due settimane.

Scopo dell'attività riuscire ad integrare le conoscenze relative al programma del primo quadrimestre, per colmare le lacune che hanno determinato una valutazione insufficiente.

E' lasciata all'insegnante la scelta metodologica più opportuna.

Nelle mie classi ho suddiviso gli alunni in gruppi di tre o quattro persone.

In ciascun gruppo è presente almeno un alunno con carenze, affiancato da altri con diverso grado di preparazione.

Gli alunni sufficienti guidano gli altri nel lavoro di ripasso, utilizzando la sequenza di domande ed esercizi per questo predisposti.

Ad ogni inceppo l'insegnante interviene per l'eventuale sostegno.

La sua presenza rassicurante serve soprattutto ad evitare la deriva "distrattoria" a cui spontaneamente tendono gli alunni (leggasi: è lì a fare il carabiniere)

Un'impostazione del lavoro di questo tipo sarà efficace?

Si otterrebbero risultati migliori con interventi di tipo frontale?

Molto dipende dall'impegno con il quale gli studenti affrontano il recupero.

Se viene visto come una gradevole pausa, un periodo tranquillo privo di verifiche e interrogazioni e magari piuttosto noiosetto, dubito fortemente possa essere seguito da successo

Ma stamane i ragazzi hanno lavorato bene e mi auguro continuino a farlo.

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