venerdì 16 gennaio 2009

Lezioni di cioccolato

Non il film, casualmente in programmazione in questi giorni: noi il cioccolato lo studiamo davvvero.
Infatti nell'ultima lezione del corso di chimica a tavola, è stato affrontato il discorso relativo a questo prodotto particolare.
Introduzione: cenni storici.
Così almeno c'è il richiamo anche a civiltà che non sono sempre quelle europee : dopo tutto il termine cacao deriva dal nome della pianta in lingua olmeca e il termine cioccolato assomiglia molto al nome del dio maya Quetzalcoatl che donò agli uomini i semi di tale pianta.
La descrizione della preparazione attuale del prodotto non può certo trasmettere gli aromi che l'accompagnano e dobbiamo semplicemente immaginarceli.

Avevo anche chiesto l'autorizzazione per una visita ad una ditta produttrice ma essendo in fase di trasloco-ristrutturazione ci ospiterà solo l'anno prossimo.

A compensazione ha inviato alla scuola un pacco contenente qualche campione di cioccolato, tutti immediatamente divorati (il corso è nel primo pomeriggio e non sempre si fa a tempo a pranzare a dovere), una confezione di semi di cacao, così amari che dureranno a lungo e un dvd sostitutivo della visita.

Ma un conto è guardare le immagini, un altro gironzolare tra fiumi di cioccolato fuso.



Per la composizione chimica ci siamo soffermati maggiormante sulla descrizione delle sostanze nervine contenute nel prodotto e sull'apporto di tirosina che favorirebbe la produzione di dopamina.
In questo caso l'informazione è anche un po' superflua: tutti sanno che mangiare il cioccolato mette di buon umore.

Abbiamo anche descritto come si fa la degustazione del cioccolato, rimandando la prova vera a settimana prossima quando faremo l'attività di laboratorio associata.

E così usando vista, olfatto, tatto, udito e gusto compileremo le apposite schede simulando gli assaggiatori di cioccolato professionisti

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