venerdì 30 gennaio 2009

La Valle del freddo











Si avvicina
la settimana dell'interscambio per gli studenti di quarta che quest'anno ospiteranno i loro compagni slovacchi.
Ciascuno deve preparare un approfondimento legato al nostro territorio e stamane sono stata interpellata in relazione alla flora bergamasca.

Ottima occasione per riprendere informazioni un poco dimenticate.
Sul nostro territorio è presente la riserva naturale della Valle del Freddo, in alta val Cavallina, che è un esempio quasi unico in Europa di una nicchia ecologia di specie vegetali caratteristiche della flora alpina ad un'altitudine media di 360 m sul livello del mare.
Per il tipo di morfologia dell'area, poco più di 600 metri, il sottosuolo della valle si mantiene gelido e ha permesso a circa trenta specie subnivali di conservarsi fino a noi dall'ultima glaciazione, risalente a circa 15.000 anni fa.
Intorno alle bocche di emissione dell'aria fredda sul fondo della valletta si possono così rinvenire le stelle alpine (Leontopodium alpinum), l'erba dei camosci (Hutchinsia alpina), la Sassifraga di Host (Saxifraga hostii) l'Arabetta alpina (Arabis pumila), la Peverina di Carinzia (Cerastium carinthiacum) e la margherita d'alpe (Aster bellidistrum).
Meno rari i rododendri, il pino mugo e il salice stipolato.


E' veramente un peccato che quando arriveranno gli ospiti la valle sia ancora chiusa ai visitatori e un peccato ancor più grande non poterci andare con le classi (apertura maggio, giugno, luglio)
Però potrei sempre contattare l'associazione Italia Nostra cui è affidata la gestione delle visite o nella peggiore delle ipotesi raccogliere un gruppetto di volontari veramente interessati a fare una gita a luglio



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