martedì 16 novembre 2010

Festine Lente


Antefatto:
Quindici mesi fa partecipo alla presentazione del primo romanzo scritto da un ex compagno di liceo, amico di mio marito
Lettura che mi viene caldamente consigliata da un'amica
I buoni propositi arenati dopo la lettura delle prime due pagine sul comodino in buona compagnia
Libro che dopo un anno parte con destinazione Jesolo stipato in un borsone traboccante di giornali e riviste arretrate, con altri tre-quattro da leggere assolutamente
Ritorno al comodino di casa esattamente come è partito
Ripartenza per la Polonia: nelle vuote serate nordiche si troverà pure il tempo per leggere
In effetti ne viene letto più della metà e essendo ormai diventata una questione di onore finalmente lo finisco

Trama, recensioni, considerazioni varie sono state scritte già da persone più competenti di me.
Perchè allora questo post?

Settimana scorsa in fila alla cassa di un hard discount.
E' vicino a scuola e comodissimo da raggiungere
E' frequentato dall'umanità più svariata
Dietro di me una signora nera con una bimba per mano
Sbuca da dietro, superando tutti, un individuo di mezza età, capelli lunghi, lineamenti spigolosi (solo questo ricordo)
Si rivolge alla signora "Se è tuo marito quello fuori, io vorrei ucciderlo"
Non ho ancora nemmeno realizzato quello che la voce sibilante ha pronunciato che è già uscito
La signora è impassibile, gli occhi come vuoti
Vorrei chiederle scusa per quanto le è stato detto
Non riesco a incrociare il suo sguardo

Quanto la realtà sa essere peggio della finzione letteraria.
Ma è finzione letteraria?


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