domenica 27 luglio 2008

Risveglio


Sembra incredibile, ma a solo un chilometro dalla spiaggia trasformata dalla successione degli ombrelloni schierati in un enorme centro estetico per l’abbronzatura nel quale devi stare attento a non allargare le braccia perché non finiscano sulla schiena del vicino, a un solo chilometro dal lungo mare trasformato in un enorme centro commerciale, successione ininterrotta di negozi di generi inutili, il mattino verso le sei ti svegliano i canti dei galli. Comincia uno e tutti gli altri poi a fare una sorta di gara a chi strilla più forte. Si aggiungono i versi degli uccelli più mattinieri che sostituiscono i gridi delle civette e di altri rapaci notturni.
E una luce diffusa comincia ad annunciare l’alba.
Ad est il cielo diventa sempre più chiaro e riappaiono i colori.
Sul prato brillano le gocce della condensa dell’umidità notturna e si stagliano a nord i profili frastagliati delle prealpi venete.
Poi iniziano i rumori: il motore di qualche macchina agricola, il sottofondo delle auto che corrono sul provinciale, il fracasso dei mezzi per la raccolta dei rifiuti (essendoci la raccolta differenziata il risultato è che passano tutti i giorni): e l’incanto è finito.

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