martedì 17 marzo 2009

I cieli di Dante


Mattinata di trasferta a Milano come accompagnatrice della classe quinta.
Meta il Planetario per assistere alla lezione relativa ai cieli di Dante, proposta a novembre dall'insegnante di italiano.

Ricordo benissimo il mio commento: "Va bene, un'attività sicuramente utile, ma ti arrangi ad accompagnarli perchè una mattina intera a Milano non intendo proprio passarla"

E infatti..
Ritrovo alle sette perchè abbiamo una segreteria forse troppo prudente e alle 8.20 siamo già davanti ai giardini di Porta Venezia.

La conferenza inizia alle 9.15 ed è stata sempre mia ambizione passeggiare per un parco mezzo spoglio col freschetto del mattino; mezzo spoglio e mezzo deserto in quanto gli accompagnatori di cani, i venditori ambulanti, la troupe televisiva ad intervistare arriveranno ore dopo.

Entro nel Planetario e immediatamente è come essere tornati ai tempi della mia quinta liceo perchè non è cambiato assolutamente nulla.
Comincia l'intervento: appare il sole e poi tramonta, appaiono i pianeti visibili oggi, Venere e Saturno, il cielo stellato così come lo si può vedere da casa e poi il cielo stellato così come lo si potrebbe vedere senza l'inquinamento luminoso.
Qui sarebbe necessario un inciso su come siamo riusciti a rovinare uno spettacolo naturale, ma noi siamo avvezzi a tali scempi.
Utilissime le animazioni e i riferimenti proiettati per un efficace ripasso della topografia celeste.
Forse riconoscere tutte le costellazioni indicate è pretendere troppo, ma lo scopo dell'intervento è il riscontro con quanto scritto nella Divina Commedia.
Si alternano quindi terzine di inferno, purgatorio e paradiso alle spiegazioni fornite dagli astronomi a riguardo, ricostruzioni dantesche del mondo a schemi di Aristotele e Tolomeo, cerchi che intersecano cerchi in un moto senza fine. All'uscita un particolare citato focalizza la discussione: la nostra relatrice citando quattro stelle in riferimento alle virtù cardinali ci ha mostrato la costellazione della Croce del Sud.
La domanda non è tanto quella "è vero che Dante si riferiva a tale costellazione?" bensì è necessario appurare se ha avuto la possibilità di farlo.

Tornata a casa non potevo lasciar cadere così nel nulla una domanda tanto cruciale ed ecco una delle
tante risposte.
Per chi volesse saperne di più esiste una bibliografia sterminata.

Lasciando una Milano più bella del solito per la presenza dei pruni già fioriti (da noi mancano ancora alcuni giorni) concludo che come al solito la mia pigrizia mi ha fatto perdere molte occasioni di apprendimento.

Fortunatamente talvolta mi ci trovo obbligata.

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