lunedì 23 marzo 2009

Digerente


Alla quarta ora di lezione, con uno sprint strepitoso, il digerente è quasi archiviato.

Quasi, perchè è talmente estesa la trattazione del fegato da meritare un file a parte.

Eppure essendo un apparato non troppo complicato nella sua anatomia e fisiologia, ben più rapidamente doveva esser risolto.

Ma quando inizio a spiegare sembra si entri nelle sabbie mobili: interventi che si succedono a raffica e non sempre collegati a quanto si sta trattando. Non riesco proprio a mettere in relazione la commozione cerebrale alla bocca, ma lì quella domanda c'è stata.

Se poi si aggiunge la tendenza a divagare dell'insegnante, la giusta direzione è presto persa.

Così perchè mai mostrando l'immagine della massa intestinale ben in ordine nell'addome, avrò mai sentito la necessità di ricordare che durante un cesareo deve essere tutta spostata per permettere di incidere l'utero?

Non avessi mai fatto tale riferimento: così dovevo parlare dell'intestino e siamo passati dai cesarei ai parti naturali, comprese le ragioni economiche che spingono affinchè vengano attuati gli uni al posto degli altri. La dilatazione della cervice uterina frutto di contrazioni intense come causa del dolore, i parti in acqua, le anestesie locali o epidurali, le lacerazioni che accompagnano il parto e la necessità di ricuciture, il decorso post partum naturale e post cesareo e avremmo continuato all'infinito se con un deciso colpo di timone non avessi riportato la classe sulla rotta.

Innestata la quarta, senza prender fiato tra una diapositiva e l'altra, l'obiettivo è stato raggiunto a spese di tutte le curiosità fuori tema di questo mondo che sempre accompagnano le nostre lezioni.

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