venerdì 23 aprile 2010

Ticino 2

Quando la signora della segreteria mi annunciò che durante la nostra uscita didattica avremmo avuto la possibilità di cercare l'oro nel Ticino e sarebbero stati necessari gli stivali di gomma, confesso, fui piuttosto scettica.

Però gli stivali di gomma li ho portati lo stesso.

Così incontro il nostro cercatore d'oro.
Un signore piuttosto anziano che ci descrive tutta la sua attività, ereditata dal padre e dai precedenti antenati.
Ci mostra i suoi attrezzi "preferisco usare questi che mi ha insegnato a costruire papà piuttosto che le diavolerie moderne".
Una pala per raccogliere i sedimenti a bordo fiume, un setaccio per separare i sassi più grossolani e numerose padelle scanalate per la pulitura.
Ci insegna la tecnica giusta per far roteare il materiale raccolto così che i frammenti più leggeri vengano trascinati via dalla corrente.
Prima i granelli sembrano tutti rossi, è il granato, poi diventano neri, è la magnetite, e i granellini d'oro cominciano ad apparire.
Essendo l'oro più denso tende a rimanere appiccicato sul fondo ma bisogna essere accorti perchè un movimento più brusco potrebbe farlo "scappare" nel fiume.
Ci racconta anche quanto mondo ha visitato per partecipare alle gare dei cercatori d'oro, orgoglioso dei suoi piazzamenti e dei riconoscimenti avuti.

Tanti ragazzi a "spadellare" ma sembra che non siano troppo portati per le attività pratiche
Da brava massaia sfrutto la mia manualità per aiutarli.

Così ciascuno riesce a rientrare col suo contenitore pieno d'acqua del Ticino e sul cui fondo brilla l'oro che generosamente ci viene regalato
Prima o poi mi deciderò a toglierlo dalla borsa ma nel disordine è in buona compagnia

E' stato come vivere in una favola




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