mercoledì 4 febbraio 2009

Evoluzione e creazione


Ieri sera ho seguito una tavola rotonda sul tema ”Evoluzione & Creazione” alla quale hanno partecipato il prof. Nicola Cabibbo (Sapienza, Università di Roma), il prof. Fiorenzo Facchini (Università di Bologna), il prof. Maurizio Gervasoni (presbitero della chiesa di Bergamo e docente nella scuola di teologia presso il seminario di Bergamo), il prof. Enrico Giannetto (Preside della facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Bergamo).
Ha moderato il prof. Massimo Marassi (docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore).
Quasi obbligatoria la partecipazione se si vuole fare l'insegnante di scienze.
Non farò qui un riassunto dei diversi interventi perchè è possibile trovare il resoconto dettagliato su altre fonti.
Aggiungerò solo le mie considerazioni.
Primo: è un poco crudele far introdurre l'argomento ad un fisico che si sarebbe trovato molto più a suo agio a parlar di quark piuttosto che di cromosomi. Ciò nonostante il prof. Cabibbo se l'è cavata sicuramente meglio di come avrei fatto io nel descrivere anche solo la fisica newtoniana.
Secondo: il prof. Facchini è stato a mio avviso il relatore più pronto e sicuro, pur rischiando di non esser capito appieno dai profani (leggasi non biologi)
Terzo: il prof. Giannetto avrebbe anche potuto ricordare Cuvier, già che c'era, e non è stato sempre convincente
Quarto: mi scuseranno i filosofi e i teologi ma in coda alla serata, verso le ventitre, seguire il prof. Gervasoni non mi è stato possibile sempre. Perchè sono digiuna di termini tecnici e solo focalizzare bene il significato di ontologia, ermeneutica, epistemologia e tante altre voci che non riesco nemmeno a ricordare è stato superiore alle mie residue forze e in alcuni momenti ho temuto di addormentarmi.
Quinto: bravo il moderatore a riassumere quanto detto dei colleghi
Ma la sorpresa che ha ridestato intero il mio interesse, che mi ha risvegliato di colpo dal leggero sopore avanzante sono stati gli interventi che hanno seguito la discussione.
Per la prima volta nella mia vita ho sentito direttamente parlare i sostenitori del fissismo.
Stupefacente quanto hanno detto, citando genomi di drosophila o proteine contrattili di pinne di pescecane e code di topolini. Indignati solo al pensiero che si possa credere di avere rapporti di parentela con le amebe, fino a sostenere non essere l'uomo a discendere dalle scimmie (concetto talmente banalizzato da risultare errato) ma le scimmie dall'uomo
Nei loro interventi i relatori più volte avevano parlato di indizi a favore dell'evoluzione ma forse hanno mostrato il fianco quando si sono lanciati a citare i dati come fatti talmente evidenti come può essere evidente sotto la pioggia che stia piovendo.
Si è colto il muro contro muro.
E quando c'è il muro contro muro non ci sono argomentazioni che tengano.
Per un attimo, sentendoli, ho pensato di aver sbagliato nelle mie lezioni a presentare i creazionisti sotto una luce che non fosse negativa ma funzionali ad una dialettica che deve essere presente anche nel trattare argomenti scientifici.
Ma mi sono detta: "poverini, attaccati da tutti i fronti, forse è stata solo una risposta da legittima difesa".
Certo è che quello più vicino a me sembrava piuttosto arrabbiato

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