mercoledì 25 febbraio 2009

Crochi




Alla ricerca dei crochi perduti.

Gironzolo per il giardino: nessun croco sembra voglia bucare la scorza ancora troppo rigida del terreno.
Nell'aiuola sono fiorite le primule e si allungano le foglie dei tulipani, narcisi, giacinti e iris.
Mi manca il gelsomino d'inverno con i suoi fiorellini gialli, distrutto dal temporale che quest'estate ha divelto la rastrelliera sulla quale si intrecciava.
Ma mi mancano anche tutti i crochi e mi assale il dubbio che ormai non spunteranno più.

Come consolazione riporto le leggende che li vedono in qualche modo protagonisti.
Dagli stimmi dei suoi fiori si ricava lo zafferano.
Il nome deriva dal greco krokos (filamento) in riferimento proprio a tali stimmi

Una leggenda narra che lo zafferano fu introdotto per la prima volta, in cucina, nel 1574.
Un pittore della fabbrica del Duomo, aveva un garzone soprannominato "Zafferano" , perché usava mescolare questa polvere ai colori per renderli più vivi. Il maestro, un giorno, lo prese in giro dicendo che avrebbe finito per metterla anche nei cibi.

Zafferano lo prese in parola e durante il matrimonio della figlia di uno "spaccaprè" del Duomo, portò in tavola uno strano risotto giallo che stupì, non solo per il colore inusitato, ma anche per il gradevolissimo sapore.
Così nacque il risotto allo zafferano, meglio conosciuto come "risotto alla milanese".

Secondo la mitologia greco Krokos e Smilax erano due giovani amanti ma lei era di stirpe divina, lui umano. Troppo uniti e innamorati per potersi separare e vivere esistenze su piani diversi chiesero allora agli dei di essere trasformati in fiore per restare sempre vicini. La loro preghiera fu accolta: lei diventò una salsapariglia e lui un croco.
In un'altra versione Krokos parte alla ricerca della ninfa Smilax nelle foreste vicino ad Atene. In un primo periodo di amore idilliaco Smilax è lusingata dalle attenzioni di Krokos, ma presto inizia ad annoiarsi. Krokos continuava a darle attenzioni, fino a perseguitarla, così gli dei nel vedere questo amore tramutare in infelicità, trasformano Krokos in un fiore di zafferano, con tre bellissimi stimmi rossi, simbolo della passione di Krokos per Smilax.
Infine nella tradizione romana il dio Mercurio, che avendo colpito il suo amico Crocus per un errato lancio del disco, volle tingere del suo sangue il fiore della pianta, così che gli uomini, attraverso il colore e attraverso il suo nome ricordassero sempre il suo amico.

Forse perchè è prossima l'ora del pranzo o forse per l'originalità, attribuisco il premio al risotto alla milanese.







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