venerdì 6 febbraio 2009

Bussola trappola


Finite le lezioni pensavo dover spendere cinque minuti del mio tempo fermandomi in banca solo per ritirare un blocchetto degli assegni.
Ma non sapevo cosa mi aspettava al varco.
Parcheggiato, mi avvio verso la complicata porta di apertura studiata per dissuadere i rapinatori.
Costituita da un sistema di due porte automatiche curve, tra di loro contrapposte e ciascuna costituita da due ante con opposto senso di apertura; che con due movimenti distinti e in tempi l’uno successivo all’altro, permettono un passaggio continuo di persone senza che vi sia un libero corridoio, cioè in mutuo consenso.
Ok. Il lato d'accesso è già aperto.
Mi posiziono nel bel centro del passaggio e aspetto.
La porta dietro a me si chiude, ma la porta davanti non si apre.
Forse vogliono il mio indice sulla fessura apposita (forse, perchè ho forti dubbi)
Indice appoggiato e nulla.
Si riapre la porta che dà sull'esterno, si richiude, si riapre, si richiude.
La guardia giurata all'interno mi osserva e io osservo lei.
Nel frattempo già altri due clienti sono in attesa che liberi l'apertura.
Un impiegato comincia ad armeggiare con pulsanti posti sotto la sua scrivania.
Si riapre la porta verso l'esterno, poi si apre anche quella verso l'interno e prima che riesca a fare un passo, entrambe si muovono nella stessa direzione collidendo tra loro per poi ritornare a chiudersi.
Per fortuna non ho troppa fretta.
Si apre la porta verso l'esterno, la guardia mi dice di uscire e poi rientrare.
Eseguo e siamo al punto di prima.
Nel frattempo le persone che aspettano sono diventate quattro.
Finalmente, dopo altre tre aperture verso l'esterno, si apre la porta interna.
Mi dicono di passare velocemente e posso mettermi in coda allo sportello.
Penso all'umidità fastidiosa di questi giorni che probabilmente ha fatto inceppare tutti i meccanismi di controllo.
Le persone in attesa, una per volta, passano tranquillamente.
Ora è il momento di uscire.
Mi rimetto nella bussola e questa va ancora in tilt..
Ma allora sono proprio io, non è l'umidità la causa del malfunzionamento!
Stavolta arriva anche il direttore dell'agenzia
Mi fanno rientrare, passa lui e la porta funziona normalmente
Adesso lui è fuori e io dentro.
Occupo la porta.
Di nuovo comincia ad aprirsi e chiudersi verso l'interno, di nuovo mi tiene prigioniera.
Manovra con i bottoni, risultato identico.
Ma ecco svelato l'arcano: un'impiegata mingherlina segnala che per non restare bloccati bisogna superare un certo peso.
"Signora, deve mangiare di più" è il commento di saluto del direttore quando finalmente riesco a superare il varco.
Oppure recarmi in banca zavorrata.

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