martedì 17 gennaio 2012

Test da sforzo

















Rimanda rimanda rimanda sono passati tre anni
"Nel suo caso deve effettuarne uno all'anno" detto ad alta voce
"Nel mio caso ogni cinque è la cadenza più opportuna" detto col pensiero
Compromesso: effettuata la prenotazione
Appuntamento alle 14.15
Termine lezione 13
Spostarsi all'altro capo della città, ma Bergamo non è una gran metropoli; trovare un parcheggio senza scadenze per stare tranquilli; camminare di buon passo per venti minuti mentre l'aria gelata ti fa a fettine il viso; pranzare in venti minuti circa per essere puntuali allo sportello.
Nessuno in attesa. Bene. 
Presentarsi allo sportello. 
Ritornare sui propri passi perchè non si è preso il numerino di prenotazione. 
Compilare e pagare.
Trasferirsi fuori dall'ambulatorio dove vengono effettuati i test da sforzo. 
Nessuno in attesa. Bene
Numero sul display S005. Numero mio S009
Dedurre che i numeri che mancano non si sono presentati oppure qualcuno ha interrotto il conteggio.
Cominciare ad aspettare.
Osservare pareti un po' scrostate, pavimenti di linoleum azzurrino con varie sfumature, tabelloni appesi sull'importanza dell'attività fisica, le persone che aspettano davanti ad altri ambulatori, l'andirivieni di infermiere per capire la loro occupazione, l'arrivo di due volontari vestiti di rosso sgargiante alla ricerca di un paziente da riaccompagnare in reparto e tutti i tentativi fatti per trovarlo senza esito, un quadro donazione di A. Fumagalli.
Fermo lo sguardo a studiare il quadro che mi sembra incomprensibile. Una macchia rossa colorata che richiama una scena di guerra, una croce di legno con la scritta tratta dai Proverbi " l'umiltà viene prima della gloria" del bianco e giallo intorno. Incomprensibile.
Ritorno al pavimento, alle pareti, alle file di sedie e intanto il tempo passa.
Finalmente un'infermiera che se ne era rimasta fino a quel momento a chiacchierare con le colleghe nella stanzetta di comando mi viene a cercare.
Mi prepara: dischi adesivi, elettrodi, pedali all'altezza giusta, schiena rilassata.
Chi manca è il medico che deve seguire tutta la faccenda.
Finalmente arriva pure lui e comincia lo sforzo.
Penso a quando ho pedalato l'ultima volta, forse la Pasqua scorsa ma non sono sicura.
Esattamente come tre anni prima raggiungo in un baleno una frequenza cardiaca non tollerabile, la pressione massima supera i 160 mm Hg e comincio a sentire le gambe indolenzite. Nel frattempo l'apparecchio comincia a suonare.
Il tracciato però si mantiene nella norma, più o meno.
Anche questa volta è andata.
Rifletto: ma con una vita che è tutta uno sforzo continuo perchè poi uso del tempo per fare test?

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