venerdì 13 gennaio 2012

Globi I

Prima edizione del Certamen dei Globi del Coronelli
Scopo: salvarli dal degrado



Furono acquistati a Venezia dal padre Agostiniano Angelo Finardi (Bergamo 1630-1700) per la biblioteca del convento di Sant'Agostino.
Nel 1797, incapparono nelle confische di Napoleone, che voleva averli a Versailles; fortunatamente furono acquisiti dal nobile Giovanni Battista Vertova, che li sottrasse al sacco delle armate francesi. NEL 1834, furono donati dal figlio Andrea alla civica Biblioteca Angelo Mai.

I Globi sono compisti da 50 gogli illistrati, quello terrestre è datato 1688 e porta, nell’emisfero sud, il ritratto dell'autore, ornato da una raffigurazione allegorica della Repubblica di Venezia.

Il globo Celeste, invece, che non riposta indicazioni, è databile al 1692. Dall'arrivo nel Salone Furietti, l'ambiente principale di lettura e di consultazione dei libri della biblioteca, i Globi sono entrati nel cuore di tutte le generazioni di studenti bergamaschi che hanno qui studiato.

Per meccanismi non chiari alla scrivente, ma solo perchè sempre molto distratta, la nostra scuola partecipa al Concorso con la classe 1D
Progetto tutto da costruire in colaborazione con il coordinator nonchè insegnante di lettere
Prima tappa: visita ai Globi nella Biblioteca Angelo Mai
Seconda tappa: raccolta di materiale durante le vacanze natalizie
Terza tappa: esame-assemblaggio di quanto reperito nelle settimane di pausa didattica e in pomeriggi ancora da stabilirsi
Quarta tappa: entro aprile la presentazione del lavoro

Comincio ad esaminare il materiale raccolto dai ragazzi: appare un po' disperata la ricerca di un filo conduttore in mezzo a tuuto il "taglia-incolla" che mi hanno consegnato.

Trovo anche qualcosa che val la pena riportare

Dal mito cinese: Yu Sung, forse avo di Yu Hsi che scoprì la precessione degli equinozi nel 265 d.C, rappresentava il modello dell’universo nel suo Chiung Thien Lun (disquisizioni sulla immensità del Cielo) nel seguente modo: “… la forma della volta stellata è alta e concava come la pellicola di un uovo di gallina. I suoi bordi incontrano la superficie dei quattro oceani: essi galleggiano sul vapore primevo. E’ come una tazza capovolta che si sposta nell’acqua senza affondare perché riempita d’aria….”



Molto più leggiadra l'immagine della mitologia maya: "..la superficie della terra era il dorso di un enorme coccodrillo che galleggiava su un immenso stagno coperto di gigli d'acqua; quando questo mostro si muoveva ecco scatenarsi i terremoti.."





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