domenica 22 maggio 2011

Cigni II



Lungo il Sile le mamme con i loro piccoli al seguito: quattro-cinque ciascuna

Proposito: domani mattina devo andare a controllare il nido

Arrivo all'argine del Cavetta, giro a destra e comincio la ricerca.

I lavori sono quasi ultimati

Pedalo, pedalo e arrivo al Piave
Nessuna traccia nè del canneto risparmiato nè del nido che proteggeva

Il traffico molto più intenso, ormai la stagione balneare è iniziata

Lo scempio del territorio continua.

Prima tracciano strade nel nulla, coprono canali, creano parcheggi e nel giro di qualche mese è pieno di casupole per turisti o di camping
..e distruggono i "miei" nidi

Avranno aspettato almeno la schiusa e fatto il trasloco della nidiata
Così rimugino prendendomela con tutto e con tutti

persino col signore che correndo è riuscito a sorpassarmi e se ne sta sempre lì davanti procedendo con la mia stessa velocità

Sulla via del ritorno mi sorge un dubbio: e se il nido anzichè a destra fosse stato a sinistra?
Il canale è lungo e piuttosto uniforme, sono passate tre settimane e non avevo certo memorizzato longitudine e latitudine

Caparbia rifaccio la strada, stavolta girando a sinistra


Già da lontano scorgo il canneto.





Quindi non avevano distrutto tutto
Il nido è ancora lì, vuoto

Dei cigni nessuna traccia

La probabilità che se ne siano andati da soli esiste

La probabilità che, data l'ora, siano chissà dove, magari sul Sile insieme alle altre nidiate esiste

Ed esiste la certezza che le mie invettive mentali di poco prima erano del tutto ingiustificate, almeno per quanto riguarda il nido



Quante volte la nostra verità corrisponde alla realtà?

Nel relativismo interpretativo quanto contano i filtri che teniamo sopra gli occhi? Quante volte ci siamo investiti del ruolo di giudice sicuri di detenere l'esatta interpretazione dei fatti?

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