martedì 29 marzo 2011

Milano II


Seconda tappa

Stavolta accompagno i quattro studenti che hanno superato la selezione di Istituto per la fase regionale delle Olimpiadi di Scienze Naturali
Partenza: ore 13.15
Osservo quanto stanno ingerendo nei dieci minuti messi loro a disposizione per il pranzo: niente di sano
Saliamo: di nuovo l'A4

Si alterna un grigiore soffuso ad un celeste pallido.
Anche col cielo sereno Milano appare grigia.
Il verde abbozzato sui rami, qualche macchia bianca di alberi in fiore non basta a colorarla.

Arriviamo al Liceo Marconi, in via dei Narcisi (non ce n'è nemmeno uno)
Alunni sparpagliati in diverse aule.

Sono di sorveglianza a sedici studenti del biennio.
Sfogliano il test, mordicchiano penne, scrivono, cancellano, osservano i fogli
I banchi sono vicini ma ciascuno lavora per sè e posso benissimo fare a meno di guardarli.

L'aula: soffitto bianco, pareti grigio scuro fino a due metri dal pavimento, qualche zona un po' scrostata. Un appendiabiti con dieci ganci. Un cancellino che mi sembra pieno di polvere di gesso per cui completamente bianco. Lo srotolo un poco: il feltro è bianco davvero.
Alle pareti una sola cartina: territori della Roma repubblicana, della Roma ai tempi diu Augusto, ai tempi di Traiano. Rispetto a quella appesa nella mia terza ha solo colori più vivaci. Cerco il tracciato della nuova dorsale che staccherà definitivamente l'Arabia
Dalle grandi finestre con i davanzali occupèati da libri, cartellette da disegno, scatoloni, vocabolari si vede un piccolo giardino. Gli alberi che vi crescono sembrano quasi intrappolati.
C'è il sole ma il cielo è grigio lo stesso

Il tempo passa lentamente e non so più come occupare la mente.
Cinque ombrelli dimenticati sotto la bacheca degli avvisi.
Mi accorgo che la parete sotto le finestre è gialla, i caloriferi gialli.
Anche qui, come da noi, è stata asportata la rotella che regola l'arrivo dell'acqua.

Provo a risolvere il test: cinque minuti e ho già finito.
Chissà se i miei alunni, categoria triennio, hanno una prova più difficile.

In cinque hanno finito ma non consegnano. Incantati a guardare i fogli appoggiati sul banco.

Come conseguenza del mio lauto pranzo potrei anche registrare una lieve ipoglicemia, addormentarmi, svenire.
Neanche mi leggesse nel pensiero, la collega che fa sorveglianza con me mi porge gentile il pacchetto di biscotti che a intervalli regolari sgranocchia mettendosi in corridoio.

controllo l'ora.
Mi domando perchè abbia la tendenza ad infilarmi in imprese quali questa.
Mi rispondo che deve essere masochismo
Ma no. In realtà è la ricerca del nuovo.
E sono contenta di essere lì.

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