venerdì 5 dicembre 2008

Nelumbo Nucifera

Fiori di loto per l'oblio?

Il Loto ha per gli orientali un forte significato spirituale per via della sua particolarità di affondare le radici nel fango, di distendersi sulla superficie delle acque stagnanti uscendo da esse immacolato e bellissimo: per questo è il simbolo di chi vive nel mondo senza esserne contaminato.

Una delle analogie metafisiche più ricorrenti paragona la perenne crescita del loto al processo evolutivo della coscienza umana, che attraverso il dominio delle passioni giunge alla totale liberazione dello spirito.

Il fango nel quale si sviluppano le radici del loto rappresenta la vita terrena, mentre l'acqua che lo stelo attraversa nel corso della sua crescita simboleggia il mondo astrale. La pianta che raggiunge la superficie dell'acqua e schiude al sole i suoi boccioli rappresenta la vita spirituale.

Sia la religione induista che quella buddista hanno accumulato un patrimonio di incantevoli leggende su questo fiore. Nell’induismo, il loto rappresenta il centro dell'universo.

La leggenda narra che dall'ombelico del dio Vishnu sbocciò un fiore di loto al centro del quale sedeva il dio Brahma. Ciascuna delle divinità della triade Brahmanica, Brahma (il creatore), Vishnu (il protettore) e Shiva (il trasformatore) sono associati a questa pianta.

I semi della varietà Nelumbo Nucifera sono famosi per la loro straordinaria longevità, caratteristica unica tra le piante da fiore, che consente loro di germogliare anche dopo 200 anni.

Per questo motivo il fiore di loto è considerato simbolo di immortalità e di resurrezione in molte culture.

Nell'antico Egitto il simbolismo del loto era connesso al mito della creazione. Poiché il fiore si apre ogni giorno e si richiude ogni notte, era considerato il simbolo della resurrezione e della vita eterna, che costituivano i temi fondamentali della religione egizia. Il mito della creazione narra che Ra, il dio del sole nato dal caos, apparve per la prima volta innalzandosi dai petali di un fiore di loto.
Ogni notte, Ra ritornava al fiore e si lasciava nuovamente avvolgere dai suoi petali. Anche il colore assume diversi significati:
Il loto bianco simboleggia lo stato di assoluta purezza mentale e perfezione spirituale. È il loto del Buddha.
Il loto rosso simboleggia la vera natura del cuore. È il loto dell’amore e della compassione.
Il loto blu è il simbolo della vittoria dello spirito sulle passioni.
Simboleggia inoltre l’intelligenza, la conoscenza e la perfezione della saggezza.
Il loto rosa è il loto supremo, generalmente riservato alle creature divine.
Il loto viola è il loto degli asceti.
Il loto dorato simboleggia il raggiungimento dell’illuminazione.

Il valore simbolico del loto è legato, oltre che alla bellezza dei suoi fiori, anche al profumo dolce, leggermente medicinale, che questi diffondono.
I composti aromatici responsabili del profumo sono contenuti nello stame, ma anche nei petali, in piccole quantità. I componenti aromatici più importanti sono Carioffillene, Pentadecan e 1.4-Metossibenzene che dona la al fiore di loto la caratteristica profumazione. L’ 1.4-Metossibenzene, contenuto anche nel lillà (Syringa vulgaris L.), giacinto (Hyacinthus orientalis), ciliegio (Prunus avium) Menta piperita (Mentha x piperita L.), si trova in piccole quantità anche nel loto asiatico.

Non oblio quindi, nemmeno sulle note di una vecchia canzone dell'equipe 84 (clinica fior di loto)


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