lunedì 22 dicembre 2008

Natale I


A volte si leggono cose che noi stessi pensiamo
A volte però scritte come noi non sapremmo mai fare
Ecco perchè riporto quanto scritto da don Paolo Curtaz in "Gesù Zero", il libro che quest'anno i miei figli hanno ricevuto da Don Alessandro, il nostro curato.
"Natale è una festa che non sopporto.
Mi suscita prurito, mi inquieta, mi mette di malumore.
Capiamoci: non il Natale del Vangelo, quello che stiamo per meditare.
Non sopporto l'altro natale, quello tarocco, quello rassicurante e mieloso, pieno di (finti) buoni sentimenti, quello dopato per far spendere la tredicesima, quello che suscita un'immensa tristezza in chi vive situazioni di solitudine o di fatica affettiva.
Natale è ormai una festa di compleanno in cui si dimentica di invitare il festeggiato.
Col passare degli anni vedo che sempre di più il Natale vero è dimenticato, abbandonato.
Non abbiamo fatto una gran bella figura neanche nel primo Natale.
Il messaggio soggiacente ai racconti di Luca e Matteo è espresso bene da Giovanni: la luce viene, ma le tenebre non l'hanno accolta.
Dio viene, ma l'umanità non se n'è accorta."



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