lunedì 31 gennaio 2011

Trinitite


Rientrando dopo il corso di recupero in preparazione alla verifica per appurare se l'insufficienza del primo quadrimestre sia stata colmata o meno:
"Cosa posso far fare alla metà della classe non impegnata nella verifica?

Spiegare nuovi argomenti non è il caso, mostrare e commentare campioni di roccia è laborioso (andare in laboratorio, fare la scelta, trasportare chili, ritornare e mettere tutto a posto...meglio scendere in laboratorio con la classe) lasciar liberi gli studenti di ripassare altro è ledere il loro diritto a ricevere una lezione decente"

"Perchè non parli loro della trinitite? Leggevo giusto ieri alcune notizie curiose"
Così scopro che la trinitite, o atomite, è il nome dato al residuo vetroso formatosi nel deserto, vicino ad Alamogordo in Nuovo Messico, sul sito dell'esplosione avvenuta il 16 luglio 1945, del primo ordigno nucleare, chiamato in codice "Trinity" (Trinità) e basato sul plutonio.

Il vetro è costituito principalmente di silicio e di feldspato fusi dal calore generato dall'esplosione nucleare, è solitamente di colore verde chiaro, anche se in alcuni campioni si presenta di altri colori ed è leggermente radioattivo.

Ci sono oltre ai campioni verdi anche campioni neri per il ferro proveniente dalla torre metallica che sosteneva la bomba sopra la superficie del deserto, e campioni rossi per il rame proveniente dalla bomba stessa e dai cavi che la collegavano alla postazione di controllo e messa a fuoco.

Venduti ai collezionisti fino all'inizio degli anni '50 adesso è illegale raccoglierli e si rinvengono molti falsi, smascherabili con una spettrografia che identifica gli isotopi presenti

Nel 2005 è stato teorizzato da parte di Roberto Hermes, ricercatore del Los Alamos National Laboratory, e dal ricercatore indipendente William Strickfaden, che gran parte della trinitite si sia formata non dalla sabbia esposta al calore della palla di fuoco formata dall'esplosione nucleare ma da sabbia risucchiata all'interno della palla di fuoco e in seguito piovuta in forma liquida.

"Anzi puoi anche parlare dei test atomici in Algeria effettuati dai francesi anche dopo l'indipendenza, dell'effetto di rifrazione delle onde liberate dall'esplosione che ha determinato la rottura di vetri a enorme distanza, dell'effetto "fata Morgana"



Insomma una lezione di stramberie

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