mercoledì 15 febbraio 2012

Celentano

Premessa: non ho mai sopportato le sue prediche  e anni luce da me l'intenzione di seguirne un intervento che tanto clamore anticipato aveva suscitato

Serata di ieri: non tutti in casa hanno i miei stessi pensieri.

Se ne parlo è solo perchè mi capita di leggere talvolta quanto scrive Don Tommaso e per evitare la fatica riporto integralmente




Il Paradiso sedativo di Celentano

Caro Adriano,
stupenda predica ieri sera, bellissimo il riferimento agli altoparlanti, sono convinto che quello che hai detto non era riferito al suono fisico che deve arrivare in fondo alla chiesa, ma che le nostre parole devono arrivare agli ultimi di questo paese.
Noi preti (e anche frati!) dovremmo parlar di paradiso agli emarginati di questa terra, per i quali i diffusori delle chiese non sono sufficienti. Ai senza terra, agli affamati, agli assetati, ai malati di AIDS, ai bimbi soldato, e a tanti altri… giustamente questa non è vita, ne paradiso.
Dal mio “pulpito” provo ad insegnare ai miei fedeli, che se ci vogliono andare in paradiso, devono fondere fin da oggi il cielo e la terra, devono sentirsi responsabili del fatto che c’è gente qui che vive come un inferno. Molte volte ho scandalizzato qualcuno dicendo che non è con le sole preghiere che si va in cielo.
Queste stesse cose, con più precisione, le ho trovate scritte su riviste come Avvenire e Famiglia Cristiana, che si son sempre sforzati di fondere il vangelo e la vita degli uomini, il paradiso e la terra, magari non sempre ci son riusciti. Io particolarmente sono lettore di Avvenire e devo dire che se non fosse per questa testata e per Il Manifesto, in Italia non avremmo alcuna notizia delle guerre e delle tragedie dimenticate di questa terra.
“Giornali inutili come l’Avvenire e Famiglia Cristiana andrebbero chiusi definitivamente (pausa) si occupano di politica e delle beghe nel mondo anziché parlare di Dio e dei suoi progetti, e non hanno la più pallida idea di quanto può essere confortante per i malati leggere di quanto Dio ci ha promesso…”; mi pare che quello che proponi è proprio l’idea di Marx di religione, la religione sedativo, che con la favola del paradiso intorpidisce le menti dei fedeli.
La mia idea di Fede e di Cristianesimo non è la tua, e siccome la mia è inquinata da Voltaire, non dirò mai che “andrebbero chiusi definitivamente” i tuoi altoparlanti, per cantare e predicare, anzi sono pronto a morire perché tu possa esprimere le tue idee, anche sbagliate sul mio conto.

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