giovedì 25 giugno 2009

Prima prova scritta

Durante la sorveglianza, piuttosto inutile per la prova di italiano, il tempo non passa mai.

Leggo i programmi e preparo mentalmente le domande per la terza prova.

Scorro le mappe concettuali e mi soffermo sull'unica tesina consegnata già completa.

Albert Einstein: qualche dubbio su quanto scritto per l'evoluzione stellare, ben più interessante il racconto di
Buzzati che vi è riassunto (invito a leggerlo)

Il titolo più strano: Power supply unit.

Come si possa passare dall'alimentatore di un computer all'arte pesante e leggera con disinvoltura lo verificherò all'orale.

Ultimo diversivo a disposizione: la traccia dei temi ministeriali.


Di proposito nessun commento.

Solo mi attira Cardarelli.
E quindi a casa un rapido volo nella sua produzion
e.

Gabbiani

Non so dove i gabbiani abbiano il nido,

ove trovino pace.
Io son come loro
in perpetuo volo.
La vita la sfioro
com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo.

E come forse anch'essi amo la quiete,
la gran quiete marina,

ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca.
Passato

I ricordi, queste ombre troppo lunghe
del nostro breve corpo,
questo strascico di morte
che noi lasciamo vivendo
i lugubri e durevoli ricordi,
eccoli già apparire:
melanconici e muti
fantasmi agitati da un vento funebre.
E tu non sei più che un ricordo.
Sei trapassata nella mia memoria.
Ora sì, posso dire che
che m'appartieni
e qualche cosa fra di noi è accaduto
irrevocabilmente.
Tutto finì, così rapito!
Precipitoso e lieve
il tempo ci raggiunse.
Di fuggevoli istanti ordì una storia
ben chiusa e triste.
Dovevamo saperlo che l'amore
brucia la vita e fa volare il tempo.

Così a Venezia le stagioni delirano

Pei suoi campi di marmo e i suoi canali
non son che luci smarrite,
luci che sognano la buona terra
odorosa e fruttifera.
Solo il naufragio invernale conviene
a questa città che non vive,
che non fiorisce,
se non quale una nave in fondo al mare.

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