martedì 26 giugno 2012

Terza prova

Mi irrita sentirla chiamare "il quizzone"
La nostra scuola da sempre propone la tipologia A
Da sempre nelle simulazioni o nelle prove d'esame vere e proprie propongo temi che ai quiz non assomigliano per nulla
Da sempre il parto della traccia è lungo e laborioso
Così anche quest'anno

Nel dubbio che la formulazione sia troppo oscura sottopongo l'idea al mio consulente
Da Trieste mi risponde "Mi rifiuto di collaborare alla stesura di una traccia sovversiva, a sostegno del tuo chiodo fisso"
"Sovversiva????"
Mi rivolgo allora a mio marito
"Ma perchè devi sempre fare l'esagerata? Metti la faccenda in positivo anzichè sottolineare le criticità" 

Comincia allora il lavoro di revisione del tutto
Manca l'introduzione
Trovo un documento dell'Unione Scienziati per il Disarmo ma non è sufficientemente moderato

Devo anche pensare alla proposta B
Non verrà estratta e quindi la terrò buona per un'altra occasione

La prova viene somministrata
Il quesito lascia tranquilli gli studenti
Correggo e mi rendo conto che probabilmente durante l'anno avevo fornito sufficienti elementi per poter svolgere adeguatamente, o quasi, il compito proposto.
Bene




Quesito A
“Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura
T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,…”
Uomo del mio tempo di Salvatore Quasimodo

Il candidato illustri, con esempi tratti dal programma svolto quest'anno sia in ambito astronomico sia in ambito geologico, come risultati scientifici o tecnologici nati in ambiente o per interessi militari  si siano rivelati preziosi per la comprensione di fenomeni naturali o per le applicazioni civili



2 commenti:

Anonimo ha detto...

le sue tracce e spiegazioni originali e "sovversive" (mi piace questo termine associato a lei) sono forse il bagaglio culturale più utile per la vita. Le infinite nozioni le ho gia ahimè in buona parte perse, ma lo spirito critico nei confronti della scienza (e di tutto il resto), che rischia di diventare una religione, nel peggior senso del termine, quello non lo dimticherò certo facilmente. Quindi continui a insegnare agli alunni le fatiche, i fallimenti e gli strafalcioni della scienza, che è meglio spendere un po' di tempo sul flogisto, sulle ragioni del creazionismo, o sull'ipotesi che la materia possa crearsi dal nulla, che uscire da un liceo scientifico pensando che gli scienziati siano dei semidei con la Verità in pugno.

Anna Maria Rossi ha detto...

Grazie. è un commento molto bello