lunedì 31 ottobre 2011

Un cuscino di rose appena velate di arancione
Un papà con i suoi due figli
Un calvario che si chiude lasciando un vuoto immenso

Con i miei ragazzi vicini al loro compagno, al loro amico

Smarriti al pensiero di restare senza mamma a sedici anni, lo sguardo perso nel vuoto

Siamo impotenti davanti al dolore e stiamo lì

Le parole del parroco, le parole del testamento spirituale potranno aiutare davanti al baratro?

Il freddo ci accoglie all'uscita sul sagrato

Tanti abbracci ti scaldino un poco il cuore










Ho sceso dandoti il braccio
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
E ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
Le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
Non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
Le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue
E Montale

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