sabato 22 ottobre 2011

Caccia



Da tre ore è partita la caccia o sarebbe meglio dire lo sterminio.

Due  i padiglioni coinvolti, numerosa la truppa: idraulici, infermieri, caposala, signore delle pulizie.

Ad essere sotto attacco è la Legionella, subdolo batterio che si annida negli impianti idrico-sanitari, con massimo sviluppo quando la temperatura dell'acqua è compresa tra i 25 e i 42 gradi.

La legionella deve il nome all'epidemia acuta che nell'estate del 1976 colpì un gruppo di veterani della American Legion riuniti in un albergo di Filadelfia, causando ben 34 morti su 221 contagiati (oltre 4000 erano i veterani presenti): solo in seguito si scoprì che la malattia era stata causata da un "nuovo" batterio, denominato Legionella, che fu isolato nell'impianto di condizionamento dell'hotel dove i veterani avevano soggiornato.

Presa la decisione di intervento drastico si procede allo shock chimico con biossido di cloro, introdotto appositamente nelle tubature.
 
Di sabato sera, col personale impiegato ad aprire e chiudere rubinetti (e in due padiglioni ce ne sono tanti), controllando che nessuno faccia uso dell'acqua per la durata della battaglia.
Per le sale parto, essendo impossibile evitare che qualcuno nasca nel periodo critico, è stata predisposta un'adeguata scorta d'acqua da riscaldarsi al momento.
 
Si comincia a clorare.
Aperto il rubinetto più distante si aspetta la liberazione del tipico odore di cloro.
Si chiude e si procede oltre, aprendo, aspettando il cloro, chiudendo.
Tutto deve rimanere perfettamente chiuso almeno due ore.
 
Vengono annientati i batteri, viene distrutto il biofilm dalle tubature, l'habitat naturale della Legionella.
 
Domani mattina si sarà ritornati alla normalità.
 
Dalle stanze deserte del piano che ospita l'Ufficio Tecnico io aspetto che i moderni ghostbusters ritornino alla base, sicuri vincitori.

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