venerdì 19 febbraio 2010

Cenacolo


Venerdì è il mio giorno libero.

Capita che anzichè sommersa dalle faccende domestiche dia la disponibilità a sostituire una collega nell'accompagnare una classe ad una visita di istruzione

Capita che si arrivi almeno mezz'ora prima al luogo di partenza, accompagnata da una pioggia torrenziale

Capita che per recarsi a Milano ci si intasi perdendosi in percorsi alternativi onde evitare sette chilometri di coda e in totale si impieghino circa due ore e quaranta minuti

Capita che bastino cinquanta metri nell'accogliente clima di Milano per ritrovarsi completamente bagnati

Capita che la chiesa nella quale la guida ci accoglie sia peggio di una ghiacciaia

Arriviamo finalmente al caldo nel refettorio

E capita di sentirsi sospesi quasi in un altro tempo
Crollano le pareti sotto l'urto delle bombe, schizzi di calce rivestono la facciata nord, picconi aprano una porta violando i piedi incrociati
Ma tutto turbina intorno e rimani immobile, spettatore di quell'ultima cena che ti si anima davanti
E che è mai un'umida mattina da stagione delle piogge come pegno per un minuto d'oblio?

Nessun commento: