martedì 1 settembre 2009

Pomeriggio di fine agosto


Sala d'attesa del blocco operatorio.
Il cartello : "E' vietata la sosta dei familiari durante la seduta operatoria"

Cartello disatteso.

Tre pareti giallo canarino e la quarta azzurra; porte e corrimano verde scuro

Il reparto deve essere stato sistemato di recente.
Un box rosso acceso contiene le attrezzature antincendio: l'estintore è stato controllato a febbraio.

Qualche paziente, qualche infermiere attraversano, rompendo la monotonia dell'attesa.

La cicala gracchiante richiama l'attenzione, pare solo la mia, perchè continua per un po' prima che l'assistenza venga fornita.
Conto le piastrelle che dovrebbero abbellire le pareti, osservo l'irregolarità dei poligoni del pavimento.

Girandomi vedo i letti che servono a condurre i pazienti in sala operatoria e due apparecchiature parzialmente coperte dalla funzione sconosciuta.

Una sfilata di prese sul muro e quelli che sembrano i quadri elettrici dei blocchi operatori.

Dalla finestra vedo solo la parete esterna e potrei contare le pietre di rivestimento. Chiamare qualcuno al telefono?
Ma no, almeno questa prescrizione rispettiamola.

E allora mi incanto sull'orologio: le tessere con i numeri sembrano palpebre che sbattono, ma lentamente, molto più lentamente delle mie.

"In caso di incendio non usare l'ascensore"
Quale sarà la probabilità che scoppi un incendio?
C'è un estintore appeso che prima non avevo notato, anch'esso controllato a febbraio.

Potrei imparare a memoria le norme da applicare in caso di emergenza.
Il medico esce dalla sala operatoria: avrà finito o sarà solo un intervallo tra un paziente e l'altro?

Il colore della scritta "uscita" è uguale a quello delle pareti, sembra un grande normografo
Il medico rientra: era uscito soltanto per recuperare una cartella clinica.

Ricomincia la ricognizione di tutta la stanza: posti a sedere otto, quattro i pannelli delle tende.

Se segnassi qualche numero per giocarlo al lotto?

Idea balzana, non verserò mai l'obolo degli stolti allo Stato.

Trovo un angolo sbucciato nello zoccolino, manca un po' di vernice al calorifero.
Tessere dell'orologio che scattano, campanelli che suonano, porte che si aprono e che le molle richiudono.

Finito l'intervento, ma non l'attesa: il medico deve parlarmi e ha altri interventi in programma.

Già stanno distribuendo la cena e si spande il "profumo" della minestrina.
Mi sembra decisamente nauseante


All'attesa ormai è associata la certezza: non saranno buone notizie

1 commento:

Esa ha detto...

Ciao Anna,
spero non ci siano brutte notizie e che si possa risolvere positivamente.
Ti abbraccio
buona fortuna

Maria Teresa