domenica 4 marzo 2012

Castel del Monte

Freddo e vento.
In cima alla collina non c'è nulla che possa servire da riparo.
La ragazza che controlla l'entrata, stacca i due biglietti. 
La cassetta è vuota, non tiene soldi di scorta e nessuno ci ha preceduto. Appena pagato richiude lo sportello per starsene tranquilla nel suo bugigattolo
Nella prima sala mi fermo un poco a leggere i tabelloni, la complicatissima genealogia di Federico II.


Salgo le scale e una dopo l'altra attraverso le sale. Dalle finestre lontanissima la pianura.
Immagino il freddo invernale. I camini, o quel che di essi rimane, si slanciano verso l'alto ma mi sembrano troppo piccoli per riscaldare adeguatamente
Gioco a fare il soldato di guardia nelle nichie poste ai lati della porta finestra da cui si accede su un balconcino
Del tutto impreparata sia dal punto di vista artistico sia dal punto di vista storico lascio sfumare e perdersi nel nulla tutti i segnali che le fredde pietre mandano.

Rientrata cerco un po' di notizie.


Mi arrabbio con me stessa per non averle cercate prima ed essere passata in quel luogo senza la minima consapevolezza
Semmai ritornassi in Puglia è obbligatorio rifaccia la visita


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