mercoledì 13 luglio 2011

Orta

Un lago all'anno.
Quest'anno il lago d'Orta
Poco importano le previsioni del tempo
Mentre saliamo da Milano verso nord il verde diventa sempre più intenso, il cielo sempre più grigio
All'uscita dell'A26 l'idea malsana di accendere il navigatore
Primo messaggio :"Tenete la destra ma non fidatevi troppo"
Annuncio piuttosto strano
Quelli che seguono sono ancora peggio: "Alla gincana (?)  prendete la seconda a destra" "Avete sbagliato tutto. Tirate il freno a mano, fate un testa coda e ritornate indietro" "Uscite su di leva" "Prendete la curva a novanta su due ruote" "Uscite di pista e salutate il pubblico"

Insegnamento: non prestate mai il navigatore ai figli

Riflessione: speriamo nessuno segua alla lettera certi suggerimenti
Arriviamo in vista del lago, di un argento quasi metallico
Leggere increspature creano giochi di luce
Sono anomali anche i colori dei fiori
Oleandri color salmone
Cespugli di ortensie azzurro-blu ovunque
Comincia a cadere la pioggia, prima timida poi uno scroscio continuo
Nell'attesa smetta facciamo il giro completo del lago
Si sale tra boschi ricoperti di felci, si scende a lambire le coste, si risale.
Solo la strada luccicante tra gli alberi
Talvolta una chiesa, un cimitero (chissà dov'è il paese)
Tocchiamo Omegna, la città di Rodari



Don Chisciotte
O caro Don Chisciotte, o Cavaliere
dalla Triste Figura
girasti il mondo in cerca d'avventura,
con Ronzinante e Sancio il tuo scudiere,
pronto a combattere senza paura
per ogni causa pura.
Maghi e stregoni ti facevano guerra,
e le pale incantate dei mulini
ti gettavano a terra;
ma tu, con le ossa rotte,
nobile Don Chisciotte,
in sella rimontavi e, lancia in resta,
tornavi a farti rompere la testa.
In cuore abbiamo tutti un Cavaliere
pieno di coraggio,
pronto a rimettersi sempre in viaggio,
e uno scudiero sonnolento,
che ha paura dei mulini a vento...
Ma se la causa è giusta, fammi un segno,
perché
- magari con una spada di legno -
andiamo, Don Chisciotte, io son con te! 

 
 
Di nuovo ad Orta
Stavolta compriamo un ombrello per scendere 
Non serve a molto
In mezzo al lago l'isola di San Giulio attende
Ci aspetterà ancora, non sarà sempre pioggia
Le stradette acciottolate e scivolose, qualche turista incurante del fresco e del bagnato, gli abitanti tra i rassegnato e l'offeso per tale giornata a luglio
Persino le anatre passeggiano per la piazza quasi deserta: stare in acqua o star lì non fa molta differenza
Il silenzio ampliato dal rumore dell'acqua
 
Pace
 
 
Poco più a sud la calda autostrada asciutta ci riprende tra le sue braccia asfittiche

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