martedì 12 luglio 2011

Aurore



Anche di aurore boreali si è parlato



Tra le testimonianze del passato:

Plinio il Vecchio nel 77 d.C. nelle Historiae naturalis (Liber II, 27) dice:

« … fit et sanguinea species et, quo nihil terribilius mortalium timori est, incendium ad terras cadens inde, sicut Olympiadis CVII anno tertio, cum rex Philippus Graeciam quteret. atque ego haec statis temporibus naturae vi, ut cetera, arbitror existere, non, ut plerique, variis de causis, quas ingeniorum acumen excogitat, quippe ingentium malorum fuere praenuntia; sed ea accidisse non quia haec facta sunt arbitror, verum haec ideo facta quia incasura erant illa, raritate autem occultam eorum esse rationem ideoque non, sicut exortus supra dictos defectusque et multa alia, nosci... »


Se si vuol ripercorrere la storia scientifica:


Anno Scienziato Scoperta
1620 Galileo Galilei,
Pierre Gassendi
Coniarono il termine Aurora 
Boreale
1620 René Descartes Propose che la luce del sole 
viene diffusa dai cristalli di
ghiaccio nelle nuvole
1733 Jean Jacques D’Ortous de Miran
Pubblicò il primo testo sull’
aurora, suggerì una 
correlazione tra le macchie 
solari e la formazione di aurore
1741 Anders Celsius Olof Hiorter Notò una coincidenza tra il 
verificarsi di tempeste 
magnetiche e la formazione
di aurore
1792 John Dalton Propose l’esistenza di particelle
magnetiche luminose
1815 Alessandro Volta Propose l’esistenza di fluidi 
elettrici condensanti
1817 Jaen Biot Provò che le aurore non 
riflettono la luce solare ma 
emettono luce propria
1822 Franklin Osservò una maggiore frequenza 
delle aurore nei poli
1860 Elias Loomis Disegnò una mappa con le zone
in cui si verificavano aurore
1872 Donati Ipotizzò che l’aurora fosse
prodotta da particelle 
elettrizzate emesse dal Sole
1878 Henri Benquerel Propose che le aurore fossero 
causate dall’idrogeno 
proveniente dal Sole
1881 E. Goldstein Ipotizzò che il Sole emettesse 
nello spazio raggi elettrici 
simili a raggi catodici a partire
dai quali si producessero le aurore
1894 Adam Paulsen Scoprì che i raggi catodici che
producono le aurore si 
originano nell’alta atmosfera
1896 Kristian Birkeland Suppose che i raggi catodici 
provenissero dal Sole
1897 J. J. Thomson Scoprì che i raggi catodici 
sono composti da elettroni
1900 Svante Arrhenius Ipotizzò che il Sole lanciasse 
particelle elettrizzate 
negativamente, le quali, 
respinte per la pressione della 
luce, raggiungevano l’atmosfera
terrestre dove venivano
catturate dal campo magnetico
terrestre
1901 Birkeland Eseguì degli esperimenti 
con un magnete sferico 
bombardato da raggi 
catodici, ottenendo 
strisce luminose intorno 
ai poli della sfera, 
come gli anelli delle 
aurore
1903 Birkeland Propose l’esistenza di una 
corrente associata 
alle aurore
1928 Hulbert Attribuì la causa del fenomeno 
aurorale alla ionizzazione 
prodotta nell’alta atmosfera 
terrestre dalla radiazione 
ultravioletta solare
1930 Carl Stømer Classificò le forme delle 
aurore
1963 Yasha Feldstein Disegnò le mappe degli ovali 
aurorali



Breve il cenno alle leggende che le accompagnano

Così le ho cercate da sola

Tanto tempo fa, una volpe dalla rossa pelliccia correva sopra creste rocciose in un posto lontano del nord.
A forza di correre si era stancata, perchè gli enormi cumuli di neve la facevano affondare. 
La volpe dovette far riposare la sua coda perché era troppo debole per tenerla in alto. 
In seguito, poiché la volpe stava correndo sulle croste rocciose, la sua coda colpí la neve, formando cosí, migliaglia di piccoli bagliori che fluttuarono nel cielo notturno e che portarono ad un uno spettacolo di forme e colori.


I vichinghi pensavano che i suoi colori derivassero dalla luce che si rifletteva sugli scudi delle Walchirie. 
Esse erano le messaggere del dio Odino che arrivavano dal Walhalla in sella ai loro cavalli per designare coloro che sarebbero stati uccisi in battaglia.
Le striature luminescenti erano le loro lance, le scintille intermittenti i riflessi dei loro scudi e i loro archi i Bfröst (arcobaleno), il mitico ponte attraverso il quale le anime dei defunti passavano nell'aldilà.
I bagliori che si osservavano in cielo segnalavano che le messaggere erano al lavoro, indice di una battaglia in atto da qualche parte.


Secondo la mitologia finlandese erano un fiume di fuoco (Rutja) che delimita i regni della vita e della morte.

Quella che mi piace di più:

Secondo i danesi erano dovute ad un gran numero di cigni che volando verso nord venivano intrappolati nel ghiaccio polare e ogni volta che sbattevano le loro ali, nel tentativo di liberarsi, generavano riflessioni.




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